La vendita di Astea permette al Comune di Porto Recanati di metter mano a diversi interventi strutturali nel territorio

Da tempo si sa che il tetto di cemento armato del cosiddetto capannone Nervi è coperto con una miscela di materiali che include fibre di amianto che nel tempo hanno subito non poche spaccature. Della vecchia fabbrica Montecatini, poi diventata Montedison, degli anni ’60, ditta produttrice di concime, a causa dell’erosione delle acque rimane solo la porzione finale del fabbricato dedicata alla spedizione delle merci. Il progetto dell’immobile è attribuito all’architetto ingegnere Pierluigi Nervi. L’Amministrazione a guida Mozzicafreddo ha deciso di stanziare 100 mila euro per risolvere il problema dell’amianto: soldi entrati nelle casse del Comune dalla vendita delle quote Astea che ha fruttato a Porto Recanati la bella somma di 372.868,78 mila euro. Il resto verrà utilizzato per 27 mila euro in adeguamento idraulico del Fosso Acquabona, 40 mila euro per il rinnovo dell’impianto di irrigazione del parco Eurovillage, 130 mila euro per il piano viario di viale della Repubblica e 60 mila euro per il rifacimento dei punti luce della zona sud di Porto Recanati.

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