RECANATI 06//09/2017 – In merito alle interrogazioni presentate nei giorni scorsi dalla consigliera comunale di Recanati Sabrina Bertini della lista In Comune, Astea Spa conferma che l’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (Aeegsi) ha svolto una serie di attività ispettive nelle società di gestione del servizio idrico, tra le quali Astea. In base alla normativa vigente, a partire dal 2015, Aeegsi ha effettuato verifiche per accertare la correttezza dei dati e delle informazioni trasmesse alla Autorità, il rispetto delle procedure per la quantificazione dei corrispettivi applicati agli utenti, l’efficienza del servizio di misura incluso lo stato delle connesse infrastrutture e aspetti legati alla definizione dell’aggiornamento tariffario e dell’efficienza gestionale.
La nuova regolazione Aeegsi del servizio idrico è stata implementata solo dal 2013 ed è tutt’ora in piena evoluzione. Pertanto i gestori si trovano a dover operare in un contesto fortemente innovativo, con regole nuove e con continui aggiornamenti. In ino scenario del genere, i gestori trovano enormi difficoltà ad adeguarsi. Spesso le nuove regole Aeegsi impongono modifiche strutturali all’interno della società, quali l’aggiornamento del software gestionale, la modifica della pianta organica, riclassificazioni del piano dei conti, l’introduzione di nuove procedure contabili. A riprova delle difficoltà dei gestori tutte le ispezioni dell’Autorità tra il 2015 e il 2016 si sono poi concluse con una sanzione nei confronti del gestore che l’ha subita. Ma Astea risulta essere tra i gestori con una sanzione più bassa (17mila euro) rispetto a tanti altri (la media è stata di 69mila euro di sanzione tra i 12 controllati negli ultimi 2 anni). Per fare alcuni esempi: il Comune di Reggio Calabria ha subito una sanzione di 149mila euro, quello di Catanzaro 88mila, Acquedotto Lucano 83mila, Società Acquedotti Tirreni 29.700, Abc Napoli 123mila, Società Verbano 21.810. Solo Hidrogest (8.700 euro) ha subito una sanzione inferiore a quella inflitta ad Astea, che è tuttavia la più bassa se si tiene conto del livello di fatturato.
La sanzione, poi ridotta ad un terzo, deriva principalmente dalla ricostruzione della stratificazione degli investimenti (dal primo dato storico disponibile, intorno agli anni 1960, al 2012). Nasce in sostanza da una verifica ispettiva di ben 4 annualità riferite ai primi 2 periodi regolatori Aeegsi (anni 2012-2015). Ciò significa che, a fronte di un livello di ricavi complessivi dell’Astea nel quadriennio, pari a circa 140 milioni di euro, la sanzione è del tutto residuale rappresentando appena lo 0,004% del fatturato. Anzi, il livello così esiguo della sanzione dimostra correttezza ed efficienza manageriale della società.
Infine occorre specificare che la sanzione non è reiterativa nel tempo e non si ripercuote in alcun modo sulle tariffe del servizio idrico né in qualsiasi altra tariffa dei servizi a rete regolati da Astea.
Ufficio Stampa Astea SpA
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