Si respira un ritrovato ottimismo e voglia di fare al Centro Nazionale di Studi Leopardiani, che si prepara in questi giorni all'importante appuntamento culturale rapppresentato dal convegno internazionale leopardiano che si terrà a fine mese, dal 27 al 30 settembre. Lo si è fatto combaciare con la ricorrenza dei duecento anni dall’inizio della scrittura dello Zibaldone, oggi tradotto in diverse lingue, e con l’ottantesimo della fondazione del Centro Studi. Il tema di questo appuntamento è “Leopardi nella cultura del Novecento. Modi e forme di una presenza”. Il Convegno è dedicato a Franco Foschi nel decennale della sua scomparsa e al ricordo del prof. Lucio Felici, per anni coordinatore del Comitato Scientifico. L’evento ha ottenuto la medaglia del presidente della Repubblica, riconoscimento trasmesso attraverso il capo servizio della Presidenza, la dottoressa Cinzia Raimondi, al presidente del Centro Studi, Fabio Corvatta. Corvatta ha anche annunciato la possibile presenza, nella terza giornata del convegno, quella di venerdì prossimo, di Mattia Sbragia, figlio di Giancarlo, il noto attore e protagonista del primo film su Giacomo Leopardi “Idillio” di Nelo Risi, interamente girato a Recanati e, in modo particolare, a casa Leopardi. Mattia Sbragia, figlio d’arte, ha iniziato la sua carriere con il teatro, continuata poi con il cinema come interprete di famosi film come protagonista o accanto ai mostri sacri della cinematografia italiana sino alla popolarissima serie tv “Il Maresciallo Rocca” dove interpretava il Procuratore Gennaro Mannino. Corvatta, nel presentare il convegno insieme a Rita Soccio, assessore alla cultura del Comune di Recanati, ha percorso l’attività del Centro e i risultati conseguiti che hanno permesso di migliorare economicamente le sue condizioni, critiche sino all’anno scorso, “grazie anche all’aiuto, ha sottolineato, dei suoi tre dipendenti che, anche senza stipendi per lunghi mesi, non hanno mai cessato di esser presenti e di lavorare.” Un encomio particolare lo ha riservato a Roberto Tanoni, memoria storica del Centro, che ha sempre prestato la sua opera sin dai tempi della direzione di Franco Foschi e che è ormai prossimo alla pensione che scatterà proprio il giorno dopo la fine del convegno, cioè il primo ottobre di quest’anno.
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