Nati per lo svago e il quieto vivere all’aria aperto gli orti sociali, realizzati a Chiarino dal Comune di Recanati e dalla Fondazione Ircer, rischiano invece di rappresentare un momento di rabbia e amarezza. Infatti non sono nuovi furti ai danni di chi, oltre 60 recanatesi, per passione, coltiva quel fazzoletto di terra per ricavarci frutta, ortaggi, erbe aromatiche e fiori.
Sono molte le vittime, infatti, che denunciano di aver subito furti mentre sono intenti a coltivare il loro piccolo appezzamento di terra e lo stesso Emilio Romoli, presidente dell’associazione “Orti Sociali”, ha inviato proprio in queste ore l’ennesimo messaggio a tutti gli ortisti invitandoli a stare in allerta quando vedono aggirarsi nei dintorni facce estranee e, se del caso, a domandare cosa stiano a fare lì.
Vittima di furto è stata l’altro ieri una donna, che aveva messo la sua borsa sopra il box personale, e che se l’è vista letteralmente portar via da sotto gli occhi senza che si fosse minimamente accorta della presenza di estranei sospetti. La borsa, che non conteneva nessun soldo, è stata poi abbandonata poco lontano.
Sono stati lamentati danni alle auto, come la rottura dei finestrini o delle serrature delle portiere, per poter rubare gli oggetti lasciati al loro interno. Dai ladri naturalmente non si salvano neanche i frutti dell’orto: verdure e fiori prendono il volo furtivamente lasciando chi li ha coltivati con un palmo di naso.
Emilio Romoli ha denunciato spesso ai carabinieri quanto sta succedendo a Chiarino ma le stesse forze dell’ordine hanno confessato che, poco distante alla pista ciclabile della val Potenza, sempre nella zona di Chiarino, di furti ne accadono molti di più.
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