Sanzionati dieci medici recanatesi.

Dieci medici di famiglia recanatesi sono finiti nel libro nero dell’Area Vasta 3 perché avrebbero avuto la mano troppo leggera nel prescrivere dei farmaci, antiulcerosi e iperuricemici, considerati troppo costosi e che, quindi, andavano limitati o addirittura prescritti con la ricetta bianca, cioè con il pagamento a carico del paziente e non del sistema sanitario pubblico. Le richieste di pagamento variano dalle 1500 a poche centinaia di euro e i professionisti incappati in questo controllo, se non vogliono pagare, devono produrre giustificazioni idonee sul perché di quelle prescrizioni. Se, però, i motivi non saranno ritenuti corretti purtroppo per loro, saranno costretti ad effettuare il bonifico a favore dell’Area Vasta 3. Chi alla fine ci rimette, se il medico è ligio e rispettoso a queste nuove regole è l’ammalato che se vuole curarsi con quei farmaci deve pagarseli per intero. La normativa prevede che le medicine antiulcerosi possono essere prescritte a carico del servizio sanitario nazionale solo a pazienti sopra i 70 anni di età e che siano malati gastrici riconosciuti che assumono in contemporanea anche antinfiammatori. Per chi ha meno di 70 anni di età questi farmaci sono prescrivibili con ricetta rossa solo quando si è in presenza nello stomaco di Helicobacter pylori ma, anche in questo caso, solo per un massimo di due settimane. Poi anche quest’ultimi sono costretti a passare in farmacia con il bancomat. In conclusione, il medico di famiglia si trova fra l’incudine dell’Asur, che ha ben chiaro l’obiettivo di contenere i costi, e il martello costituito dal proprio assistito con la difficile scelta di decidere con chi deve fare la parte del cattivo. 

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