Dite a Renzi delle numerose e pesanti vertenze sul lavoro presenti sul territorio

Il segretario del Partito Democratico Matteo Renzi farà tappa anche a Recanati nel suo viaggio elettorale in treno per l'Italia. Renzi verrà a visitare una delle regioni in cui sicuramente il Jobs Act è stato maggiormente "efficace".
Secondo i dati ISTAT, anche se a livello nazionale, nel secondo trimestre 2017, prosegue la debole tendenza all'aumento dell'occupazione (+0,7% su base annua), la disoccupazione giovanile rimane a livelli inaccettabili, la precarizzazione è ulteriormente cresciuta a causa del forte aumento dei contratti "a chiamata" (+13,5%) e dei contratti a tempo determinato rispetto a quelli a tempo indeterminato. Questo vuol dire che il poco lavoro che si trova è povero, a scadenza e con pochi diritti.
Nella regione Marche, la situazione, secondo i dati dell’INPS elaborati dall’IRES CGIL Marche e relativi ai primi sette mesi dell’anno, è ancora più pesante.
Continua, infatti, a crescere prepotentemente il ricorso a contratti di lavoro precari, mentre calano in modo drastico le assunzioni a tempo indeterminato.
Solo un’assunzione su dieci avviene con contratti stabili. Si tratta di un dato notevolmente peggiore sia rispetto alla media nazionale (17,5%) che a quella delle regioni del Centro (16,0%).
Il saldo tra assunzioni e cessazioni da rapporti di lavoro a tempo indeterminato è pari a -7.775 unità. Assistiamo, cioè, a un calo dell’occupazione stabile e ad un aumento della precarietà, la cui incidenza nelle Marche è doppia rispetto alla media nazionale.
Ci sentiamo di sottolineare interi distretti produttivi in crisi a Fabriano, Porto Recanati, Matelica, Recanati (Elica, JP Industries, Gruppo Ghergo, Ragaini, Teuco Guzzini e molte altre del settore manifatturiero).
Di fronte a questa situazione, dobbiamo constatare l’inerzia e l’inconsistenza delle istituzioni regionali sulle politiche economiche, che invece di puntare a ridare qualità, stabilità e dignità al lavoro e prospettive al sistema sociale ed economico della nostra regione, invece di mettere in campo politiche concrete per i principali distretti industriali e artigianali, strategie serie di coinvolgimento degli istituti di credito per il sostegno all’impresa e lavoro, si limita ai “pannicelli caldi” della riorganizzazione dei Centri per l’Impiego (la cui difficoltà, tra l’altro, è stata determinata anche dalla totalmente inutile spoliazione delle Province, operata dallo stesso partito che governa la Regione), e a 1000 borse lavoro, che però a 650€ al mese per 3 mesi, sono solo una goccia nel mare. Ad esempio, quale coinvolgimento del mondo sindacale e dell’impresa, o delle Università, la Regione ha favorito nella progettazione dei finanziamenti europei? Sinistra Italiana a tutti i livelli è impegnata per l’istituzione di un reddito minimo per ridare dignità a tutti coloro che l’hanno persa e propone massicci investimenti pubblici per far ripartire davvero l’economia del Paese.
Tuttavia Renzi farà finta di non sapere nulla e non dirà una parola sulle numerose e pesanti vertenze che hanno attraversato la nostra provincia solo nell'ultimo anno, parlerà anzi di come l'Italia stia finalmente crescendo senza citare minimamente le disuguaglianze che continuano a crescere senza sosta. La legge di bilancio in discussione alla Camera non lascia alcun dubbio nemmeno sull'orientamento degli ultimi mesi di questa legislatura: si evita l’aumento dell’IVA attraverso la crescita del debito pubblico, si regalano più soldi alle imprese per i macchinari di quanti se ne mettano per la povertà e se ne regalano altri alle imprese con la scusa del lavoro per i giovani. Infine, dato che fra pochi mesi si vota, il Governo piazza l’ennesimo condono.

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