Record di manifestazioni di interesse per il Castello di Montefiore sulla base del progetto promosso dal Mef e dall'Agenzia del Demanio volto a recuperare beni in disuso e farli diventare strutture turistiche da scoprire rigorosamente a piedi o in bicicletta: su un totale di 25.000 questionari compilati per tutti i beni immobili disseminati in Italia da recuperare, 2.000 sono solo per il Castello di Montefiore e di questi oltre 800 sono stranieri.
Un successo presentato questa mattina proprio all’ombra di quelle vecchie mura risalenti alla fine del XIII secolo da parte del sindaco Fiordomo, l’assessore alla cultura Rita Soccio e il direttore regionale del demanio statale, Raffaela Narni. “Grazie al Demanio vogliamo valorizzare il Castello di Montefiore, ha detto il sindaco, per esaltare la sua storia in una funzione di accoglienza turistica nell'ambito della Via Lauretana e della Ciclovia dell'Adriatico. Il suo recupero può avvenire grazie ai finanziamenti europei che possono essere intercettati. Ci sono dunque buone prospettive per il suo recupero."
Mediante bandi di gara pubblicati dal Demanio entro il prossimo mese gli immobili saranno dati in concessione gratuita (9 + 9 anni) o in concessione di valorizzazione (fino a 50 anni) per essere trasformati in piccoli hotel, punti ristoro, centri di assistenza, luoghi per attività ricreative, culturali e di formazione, botteghe artigianali, perfino spa o presidi medici, al fine di rispondere alle esigenze di sosta, permanenza, svago e relax di turisti, pellegrini e ciclisti. Il progetto, che rientra nel Piano Strategico del Turismo e del Piano Straordinario della Mobilità turistica, prevede il coinvolgimento di operatori privati o imprese, cooperative e associazioni composte in prevalenza da giovani under 40 che faranno ‘cambiare pelle’ alle strutture coinvolte. Dal Mibact inoltre arriveranno 3 milioni di euro (attraverso 4 bandi) per fornire un tutoraggio alle start up che parteciperanno al progetto e accompagnarle nei primi 2 anni di vita.
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