I militari del Nucleo Operativo e Radiomobile di Osimo, a conclusione di due distinte indagini hanno denunciato C.F. nato a Senigallia46 anni, residente a Falconara M. coniugato, nullafacente e B.A.A. nato e residente in Tunisia, 18 anni, senza fissa dimora. Il primo è stato ritenuto responsabile dei reati di “tentato furto aggravato e falsità ideologica commessa il 2 novembre scoros alle ore 18. Ha forzato le porte degli uffici di una nota azienda agricola di Osimo, sita in Via di Jesi, località Case Nuove, ma non riuscendo a mettere inb atto il suo proposito perché sorpreso dal proprietario che si trovava all’interno. Il furfante ha cercato rocambolescamente di darsi alla fuga su di uno scooter, ma preso dalla foga, è rovinato a terra per poi rialzarsi, rimettere in moto e dileguarsi, non avvedendosi di aver perso sul posto il proprio borsello contenente la sua carta d’identità, che l’imprenditore ha consegnato ai Carabinieri della pattuglia Radiomobile in turno. A nulla è valso l’ulteriore “goffo” tentativo del falconarese di fuorviare le indagini, presentandosi poche ore dopo presso gli uffici della Tenenza dei carabinieri di Falconara per sporgere denuncia di smarrimento della propria carta d’identità dichiarando altresì di averla smarrita in quel centro, poiché i militari erano già a conoscenza di tutto in quanto informati prontamente dai colleghi osimani. Pertanto, al termine delle formalità oltre a scattare la denuncia a piede libero, sul suo conto è stata altresì redatta la proposta per l'irrogazione della misura di prevenzione del Foglio di Via Obbligatorio per anni 3 dal Comune di Osimo, inoltrata alla competente Questura di Ancona. Il diciottenne tunisino invece è stato rintracciato e identificato all’interno del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Loreto, mentre veniva curato dai sanitari di turno, a cui si era rivolto per delle autoinflitte ferite da taglio sulle braccia. Terminate le cure e dimesso dall’ospedale, i militari ha condotto l’extracomunitario presso gli uffici della Compagnia osimana sottoponendolo ai rilievi fotosegnaletici e dattiloscopici che evidenziavano il suo status di clandestino facendo scattare per lui la denuncia a p.l., con l’obbligo di presentazione alla Questura di Ancona.
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