Non è raro, per la pubblica amministrazione, che la salsa possa essere anche più dispendiosa dell'arrosto. Un esempio recente è la conclusione del contenzioso che l'amministrazione comunale di Recanati ha chiuso con uno studio legale cittadino, al quale era stata contestata una serie di multe elevate negli anni scorsi per la mancata esposizione del tiket del parcheggio a spina di pesce in Corso Persiani in centro. Alla fine dopo ricorsi e ricorsi, con alterni e differenti pronunciamenti dei giudici nei vari gradi di giudizio, si è deciso di chiudere la partita con un pari e patta tra le multe da pagare e invece quelle non dovute. Le multe che hanno costituito il contenzioso per lungo tempo erano all'incirca sette, tutte bocciate in un primo momento dal giudice di pace. Il Comune, però, non ha accettato questo verdetto, ricorrendo al tribunale di Macerata, che per alcune ha dato ragione all'ente accogliendone il ricorso, e per altre gli ha dato torto. A questo punto si è ritenuto di porre fine a questo braccio di ferro, trovando un accordo tra le parti. Il Comune, quindi, non incassa nulla dalle contravvenzioni, ma a suo carico rimane l'onere – così almeno si legge in delibera – di una parcella di 1.261 euro che deve pagare al legale, Francesca Antonella, per l'assistenza fornita. A saperlo, forse, si poteva evitare tanto accanimento e usare quindi un briciolo di più di prudenza, visto che la normativa, in materia di parcheggi realizzati sulla sede stradale, non è proprio così chiara e univoca. E' un problema del passato, visto che oggi, col rifacimento della pavimentazione del Corso Persiani, sono stati eliminati i parcheggi a spina di pesce e sono stati disegnati alcuni stalli in modo verticale rispetto alla careggiata, ma sicuramente ligi ai dettami di un codice della strada.
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