Sono tanti i grazie pronunciati dal presidente Corvatta questa mattina all’aperto dell’evento per gli 80 anni dalla nascita del Centro Nazionale Studi Leopardiani. “Siamo riusciti a non morire di inedia, come invece sono stati costretti a fare altri altrettanti prestigiosi enti culturali, grazie alla disponibilità del personale, tre dipendenti a part time che hanno lavorato per molti mesi senza percepire alcun stipendio, grazie all’accordo finalmente raggiunto con il Comune e il Centro Mondiale della Poesia, al riconoscimento del Ministero e alle convenzioni stipulate con l’Università di Macerata e la biblioteca leopardiana di Napoli e con altre importanti istituzioni”.
Un lavoro importante e prezioso riconosciuto anche da Luigi Blasucci, decano del Comitato scientifico del Centro Nazionale di Studi leopardiani, che, lontano per problemi di salute, non ha voluto comunque far mancare il suo saluto. Blasucci ha ringraziato la famiglia Leopardi “degnamente rappresentata dal pronipote Vanni e dalla carissima Olimpia, eredi non solo del grande Giacomo, ma anche di quell'Ettore che degnamente qui si ricorda per i suoi meriti propri, quale illuminato e lungimirante fondatore di questo Centro di studi.” Da lui, Emerito della Normale di Pisa, un saluto fraterno è giunto anche a Fabio Corvatta “che dopo i fasti della benemerita gestione Foschi è stato in questi ultimi anni il sagace, ma anche in parte eroico, timoniere di un'istituzione seriamente minacciata nella sua esistenza dalla grave crisi economica che ha attanagliato l'intero Paese. Di ciò gli va reso pienamente atto e sono qui per primo a testimoniarlo”.
Al convegno hanno partecipato l’assessore regionale alla cultura Moreno Pieroni, l’on. Ilaria Borletti Buitoni, sottosegretario di Stato ai beni e attività culturali, la prof. Laura Melosi in rappresentanza dell’Università di Macerata, Alessandra Stipa, presidente del Fai Marche, ed infine Angela Benintende, dirigente del Ministero dei Beni Culturali. L’on. Ilaria Borletti Buitoni ha confermato l’impegno del suo ministero per celebrare al meglio il bicentenario, che cade nel 2019, della stesura della famosa lirica “L’infinito”.
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