Frana di San Francesco a Recanati: quando s’interviene?

Perché si interviene su una frana considerata “quiescente” e non su quella che, invece, ha la classificazione di “attiva”? L’interrogativo è stato posto l’altra sera in Consiglio Comunale da Maurizio Paoletti, consigliere lista civica “Per una Recanati migliore” che ha ricordato come a cavallo negli anni dal 2011 al 2015 nella zona nord-est della città, il rione di Castelnuovo e quello di San Francesco/Fratesca, in modo particolare via Beato Benvenuto, siano stati interessati da importanti e rischiosi dissesti idrogeologici. Una situazione pesante che allora comportò anche l’allontanamento dalle proprie abitazioni, interessate dalla frana, di alcune famiglie e l’avvio di interventi di mitigazione del fenomeno. Ma da allora nulla è stato fatto e quel rischio è ancora tutto lì e interessa una zona particolarmente abitata come la Fratesca. “Abbiamo fatto tutto quello che potevamo fare con le nostre risorse” ha risposto il vice sindaco Antonio Bravi elencando tutte le iniziative messe in campo per fronteggiare il fenomeno in attesa che arrivi un qualche contributo, nazionale o regionale. “Già nel 2011, ricorda Bravi, non appena si era verificata la frana per le forti piogge, che aveva comportato lo stato di calamità naturale per il nostro territorio, il comune ha fatto i primi interventi per il rispristino di alcune infrastrutture stradali segnalando, nel contempo, all’Autorità di Bacino Regionale la situazione al fine di essere inseriti nelle graduatorie. Ma ad oggi, nonostante siamo in una posizione utile, non ci sono finanziamenti”. Bravi ricorda, quindi, gli interventi effettuati di concerto con l’Astea sulle fognature e condotte idriche in via Beato Benvenuto e nel 2015 anche sul quartiere della Fratesca, sotto via Amendola. “Interventi programmati, ha specificato infine il vice sindaco, anche per quest’anno per il rifacimento in zona di buona parte delle linee fognarie, in particolare sul versante del dissesto”. Chiarimenti che però non hanno soddisfatto il consigliere Paoletti per il quale è inspiegabile che si possa riuscire a recuperare fondi “per il Colle dell’Infinito, dove la frana è classificata come quiescente, quindi una situazione non particolarmente gravosa, e non si trovano invece per la frana sotto san Francesco che è stata classificata dalla Regione come attiva e pericolosa. Certo non discuto la particolare importanza a livello internazionale del Colle ma qui ci troviamo in una zona densamente abitata ed è una frana attiva”.

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