Secondo un rapporto elaborato da studio Eures e diffuso a novembre del 2017 il 76,7% dei femminicidi, si consumano in famiglia. Un dato che non stupisce visto che nella maggior parte dei casi – quasi la totalità – le donne muoiono per mano di mariti, fidanzati o comunque uomini intimi e interni alle proprie abitazioni. È la stessa indagine a riportare il dato secondo il quale la nazionalità degli assassini è per il 92% italiana.
Il 26 gennaio 2018 il Primo presidente della Cassazione Giovanni Mammone nella sua relazione per l’apertura dell’anno giudiziario, nel sottolineare l’aumento dei reati per violenza sessuale e “per atteggiamenti persecutori verso il partner, ovvero stalking” dichiarava che è “di notevole allarme sociale il fenomeno del cosiddetto femminicidio, che è indice della persistente situazione di vulnerabilità della donna e di una tendenza a risolvere la crisi dei rapporti interpersonali con la violenza”.
Alla memoria delle donne colpite da femminicidio e a tutte quelle donne che hanno subito molteplici forme di violenza, l’Istituto storico di Macerata ha deciso di dedicare la Giornata internazionale della donna, organizzando, in collaborazione con il Comitato unico di garanzia dell’Università di Macerata e la Società italiana delle storiche, la presentazione del volume La violenza contro le donne nella storia. Contesti, linguaggi, politiche del diritto (secoli XV-XXI).
Il volume presenta per la prima volta un’ampia rassegna sulla storia della violenza contro le donne, esplorando sia i contesti dove questa si produce e si manifesta, e in particolare l’ambito delle relazioni familiari, sia le politiche del diritto adottate per regolarla e contrastarla. I saggi si muovono lungo un arco cronologico ampio, dalla prima età moderna al presente, e spaziano tra aree differenti del territorio nazionale. La prospettiva storica si dimostra particolarmente preziosa nell’analisi del fenomeno della violenza, perché dimostra che il gesto violento, nella sua apparente naturalità e immediatezza, assume e veicola forme, linguaggi, contenuti, valori sociali diversi secondo i contesti storico-geografici. Le stesse modalità di accoglienza o di rifiuto della violenza contro le donne da parte delle società e delle istituzioni sono storicamente determinate e altrettanto capaci di concorrere alla costruzione delle relazioni tra i sessi.
La presentazione avrà luogo giovedì 8 marzo alle ore 17 presso la Sala Castiglioni della Biblioteca Mozzi-Borgetti Macerata, alla presenza delle due curatrici del volume, Simona Feci e Laura Schettini, con gli interventi introduttivi di Annalisa Cegna, direttrice dell’Istituto storico di Macerata e Natascia Mattucci, delegata del Rettore per le politiche in materia di equità, uguaglianza di genere e pari opportunità Università di Macerata.
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