Ha pensato ad un titolo provocatorio come “non ti scordar di me” Nicla Cingolani, in qualità di responsabile dell’ Associazione Culturale “Infinito Spazio – Isgallery” di Recanati, per una conferenza-appello per sensibilizzare la popolazione, gli amministratori, i politici e portatori d’interesse sulla necessità di recuperare al più presto il patrimonio architettonico dell’Ex Clarisse di Recanati affinché non si perda per sempre un’eredità culturale unica nel suo genere. Un’idea che ha trovato subito la piena condivisione del Comitato di Quartiere Castelnuovo, di cui lei stessa fa parte, e che è nata dopo l’incontro con il Sindaco Francesco Fiordomo e l’Arch. Maurizio Paduano, dirigente dell’Ufficio Tecnico, con i quali sono stati presi in esame alcune problematiche del quartiere a partire proprio dall’ex convento delle Clarisse. Il progetto sarà presentato entro breve alla popolazione in un incontro pubblico dove sul tavolo dei relatori, oltre alla stessa Nicla Cingolani, siederanno anche Sergio Beccacece, ex presidente Ircer e da sempre attento osservatore cittadino, l’ing. Aurora Foglia, che ha presentato una tesi sul complesso dell’ex Clarisse, che tratterà il tema della vulnerabilità sismica dell’edificio e Valentina Cerantola, laureanda in architettura, autrice della video-presentazione del progetto stesso. Nel frattempo la proposta di riqualificazione dell’edificio storico, un tempo sede prima del mobilificio Maggini e poi dell’Istituto Musicale, è stata già inviata alla Fondazione Ircer, proprietaria del monumentale immobile che oggi si trova in un grave stato di degrado con un evidente cedimento del tetto. “La scommessa, per Nicla Cingolani, è che il processo di valorizzazione dell’area porti ad un nuovo utilizzo dell’edificio e diventi motore di sviluppo per dare nuova linfa ad un quartiere in declino. L’idea progettuale nasce da una provocazione: abbattere le parti più pericolanti e consolidare le rimanenti in modo da evidenziare la struttura con interventi che la trasformino in un esempio indiscusso di archeologia industriale. L’edificio svetterà senza tetto ma avrà l’irresistibile fascino di una stanza a cielo aperto e sarà una splendida cornice per varie attività ricreative”. Nel progetto una parte dell’area sarà riservata ad una videoinstallazione con vecchie immagini dell’azienda Maggini e le testimonianze di ex operai e il resto sarà utilizzato per attività varie, dai concerti (Castelnuovo è il quartiere dove è nato Beniamino Gigli) alle degustazioni, dal cinema ad un’area con edifici residenziali per studenti italiani e stranieri, aule didattiche, locali di ristorazione, book shop, Auditorium, Museo del Design.
;