Alla luce delle recenti vicende amministrative che hanno interessato il comune di Montefano, noi consiglieri dimissionari della maggioranza, con questo documento intendiamo spiegare le ragioni che hanno portato alla necessaria conclusione del nostro mandato, e lo intendiamo fare senza offendere, umiliare o denigrare nessuno perché non rientra nel nostro modo di fare.
Abbiamo voluto attendere le dichiarazioni del Sindaco dimissionario prima di comunicare le nostre motivazioni alla cittadinanza che quattro anni fa ha riposto fiducia nei nostri confronti.
Prima di tutto teniamo a precisare che la nostra scelta non è stata dettata da apparati politici di uno o più partiti, come espresso dal Sindaco, ma solamente dal senso di responsabilità che abbiamo nei confronti del nostro paese.
Riteniamo che quanto accaduto dovrebbe far sorgere delle domande al Primo cittadino, dato che nel giro di un anno a mezzo lo hanno abbandonato sette consiglieri su nove, di cui due vicesindaci. Ma da bravo stratega e uomo politico ora sta tentando di gettare fumo negli occhi dei montefanesi, nel tentativo di distogliere l’attenzione da quanto avvenuto all’interno delle mura di quel tanto propagandato “palazzo di vetro”.
Negli ultimi tempi le incompatibilità caratteriali ci hanno impedito di lavorare in un clima sereno, improntato alla proficua collaborazione e alla crescita di Montefano. Nonostante ciò, si è sempre cercato il modo di sedare gli animi e contenere i nostri mal di pancia per far sì che semplici divergenze di opinione non provocassero un arresto del paese. Siamo però venuti a conoscenza di fatti che non appartengono né al nostro modo di agire né alla nostra volontà, complice, purtroppo, e di questo ce ne dogliamo, la troppa fiducia che avevamo riposto nella figura che per prima avrebbe dovuto tutelare Montefano. L’ormai ex Sindaco nel suo comunicato ci ha definito degli irresponsabili; ma se ciò è dovuto al fatto che non siamo stati più disposti a prestargli il fianco, allora sì, siamo degli irresponsabili colpevoli di non essercene accorti prima. Ma lasciamo parlare i fatti.
Ci viene criticata la nostra avversione nei confronti della Responsabile dell’Ufficio Bilancio, ma crediamo che siano stati concentrati troppi poteri in capo alla suddetta persona, al punto di uscire dal suo ambito puramente amministrativo ed interferire anche sulle scelte politiche. Nonostante dal dicembre 2017 sia cessato l’accorpamento dei servizi con il Comune di Appignano, tale figura continua a svolgere servizio presso gli uffici del comune limitrofo, percependo da questo un compenso di 9.600,00 euro annui, oltre ad 1.500,00 euro per rimborsi chilometrici, i quali si aggiungono a quanto percepito dal Comune di Montefano, per un totale complessivo annuo che supera i 90.000,00 euro, oltre alle indennità di risultato. Basta pensare che nei Comuni vicini a noi dipendenti che hanno eguale posizione organizzativa percepiscono uno stipendio di circa 65.000,00 euro lordi.
Riteniamo importante far notare che agli atti del Comune di Montefano non risulta nulla di ciò, o almeno in via ufficiale; va detto che dove non c’è associazione di servizi e personale tra comuni, un dipendente di un comune non può prestare servizio per un altro nel medesimo settore (come in questo caso) poiché si attesta una incompatibilità. Inoltre, in virtù della spending review, quanto percepito da Appignano andrebbe detratto da quanto retribuito da Montefano e non aggiunto. In circostanze differenti, le prestazioni di servizio di dipendenti comunali presso altri enti sono state in passato sottoposte al vaglio della Giunta e del Consiglio Comunale, procedura non eseguita in questo specifico caso. Perché?
Arriviamo al tasto per noi dolente, il concorso pubblico. Concorso bandito e vagliato dalla Giunta, per n. 2 posti, ma che ha portato alla fine dei conti, all’assunzione di n. 3 persone. Curioso è il fatto che il terzo posto sia uscito fuori proprio nel giorno dello svolgimento della prova orale, attraverso una delibera di modifica del piano del personale. Ma, da quanto ci risulta, la Giunta, che si sarebbe riunita alle ore 12.30, avrebbe approvato all’unanimità dei presenti il piano triennale del fabbisogno personale dipendente. Fin qui nulla di strano, se non fosse che a quella deliberazione, benché indicati tutti come presenti, in realtà all’appello mancava almeno un assessore impegnato in funzioni pubbliche e che quanto deliberato non sia conforme a quanto sottoposto alla discussione di Giunta. La discordanza fra le presenze e le assenze è verificabile anche nelle altre delibere di Giunta svoltesi nello stesso giorno e nella stessa ora, dove i presenti risultano tre e gli assenti due.
Nell’ultimo consiglio tenutosi il 27/03/2018, il Sindaco dichiara che la commissione preposta alla valutazione dei candidati al concorso era composta da professionisti completamente esterni alla compagine amministrativa del Comune di Montefano. Affermazione non vera, dato che sia la presidenza che la segreteria erano state assegnate, l’una alla già citata Responsabile dell’Ufficio Bilancio e l’altra al segretario comunale pro-tempore, quindi entrambe sono state parte attiva nello svolgimento del suddetto concorso.
Non entrando nel merito dello svolgimento dello stesso, una domanda sorge spontanea: perché tutta questa fretta di far approvare la delibera ancor prima della conclusione del concorso? Inoltre, perché vice-sindaco e assessori venivano allontanati dagli uffici preposti durante le fasi di preparazione? Sarà forse stato applicato il metodo Cencelli (uno a me e uno a te) tanto caro al Dr Carnevali, visto l’esito finale?
Per la Vostra dovuta chiarezza, affrontiamo la questione relativa alle indennità percepite dal Sindaco e da lui esposte nell’ultima seduta del Consiglio.
Da bilancio consuntivo 2016 e preventivo 2017 risulta un’indennità annua di 25.300,00 euro lordi, oltre ad un’indennità di fine mandato annua di 1.955,00 euro. Inoltre, non comprendiamo il perché dal 2014 al 2017 siano stati assegnati semestralmente dei rimborsi spese viaggio, per un complessivo di circa 2.000,00 euro giustificati da semplici prospetti (nonostante per missioni amministrative lui usufruiva dell’auto dell’Ente). Per un totale nei quattro anni del secondo mandato di 111.000,00 euro lordi, (non 101.672,00 euro come da lui sostenuto), pari a 2.270 euro mensili; dati questi ufficiali estratti dalle determine e dai bilanci pubblicati sul sito del Comune.
Sulla questione della palestra il Dr. Carnevali non è stato mai in grado di prendere una decisione sull’adeguata locazione della struttura; in molte occasioni ha percorso strade che fin dall’inizio si erano rilevate impraticabili per le capacità economiche di cui un paese come Montefano poteva disporre, senza prendere in considerazione la contrarietà della sua maggioranza. Solo nel mese di dicembre, dopo l’ennesimo vicolo cieco, ha assegnato ad alcuni membri della Giunta il compito di portare avanti, insieme all’Ufficio Tecnico, le modalità della progettazione. Sta di fatto che dopo tre mesi avevamo un progetto esecutivo della palestra. Nella metà del mese di febbraio ci è però stato comunicato dagli organi competenti l’indisponibilità degli spazi finanziari necessari a coprire l’investimento per l’anno 2018; i medesimi spazi erano invece stati concessi nell’anno 2017 ma le indecisioni del Sindaco portarono allo slittamento dei lavori nell’anno corrente, facendo così sfumare la possibilità di realizzare l’investimento. Portiamo inoltre a Vostra conoscenza che, a differenza di quanto esposto dall’ex Sindaco nel suo comunicato, non c’è stata alcuna variazione a quelle che sarebbero state le condizioni di finanziamento dell’opera in fase di gara; il tutto è verificabile agli atti nei documenti relativi alle alienazioni. Teniamo a puntualizzare che ad oggi non è stato indetto ancora nessun bando di gara, per cui le illazioni dell’ex Sindaco sono vani tentativi per screditare chi, più di tutti, gli è stato vicino.
In merito alla rete del gas e della pubblica illuminazione, parliamo di semplici proposte (e non di progetti esecutivi) strappate a seguito di trattative su contenziosi e portate avanti dall’Ufficio Tecnico e dall’Assessore di competenza, che devono ancora passare al vaglio dell’amministrazione per lo studio di fattibilità.
Detto ciò, teniamo a ringraziare chi ci ha sempre sostenuto e ci scusiamo con quanti ritengono che potevamo accorgerci prima di quello che stava accadendo, ma ricordiamo che il consiglio comunale è composto da una maggioranza, che sostiene e dà fiducia al Sindaco, e da una minoranza che, per sua stessa natura, ha il compito di vigilare sull’operato di chi amministra. Riteniamo che in questo caso non abbia svolto il suo lavoro in modo impeccabile, dato che il Sindaco è stato “sfiduciato” dalla sua stessa maggioranza, assumendo la minoranza il ruolo di semplice spettatrice non perdendo però, il solito vizio di attaccare con veemenza e fervore i componenti della maggioranza anche dopo il segnale di discontinuità che hanno voluto dare.
Terminiamo dicendo che la “denuncia” delle nostre motivazioni non vuole essere strumento di una guerra per individuare vinti e vincitori, furbi e meno furbi, onesti e disonesti. Una guerra che sarebbe solo fine a sé stessa e che vedrebbe un solo sconfitto: Montefano. Speriamo, al contrario, che possa servire per mettere un punto a questa spiacevole vicenda storica e a ripartire per ricreare le basi di un futuro migliore.
I consiglieri dimissionari: Mezzalani Luciano, Zacconi Michele, Bracaccini Francesco, Palmili Martino e Paoltroni Arianna.
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