Siamo in aprile, classico periodo in cui si stilano i bilanci, e per quanto riguarda la Fondazione Opere Laiche Lauretane e Casa Hermes di Loreto abbiamo incontrato Paolo Casali al quale abbiamo chiesto alcune specifica riguardanti il bilancio del 2017 e ad alcune anteprime sui progetti che ha in previsione di svolgere l’ente da lui guidato.
Avete da poco approvato il bilancio consuntivo del 2017,quali sono i risultati conseguiti:
«voglio premettere che la guida della Fondazione ha una natura fortemente collegiale e che ogni decisione è esaminata ed assunta da un Consiglio di Amministrazione che lavora con grande impegno, ricordo che la Fondazione gestisce un importante patrimonio ed ha, come priorità statutaria, quello di perseguire scopi di solidarietà sociale volti a favorire l’inclusione e la tutela delle persone residenti nel territorio del Comune di Loreto che si trovano in condizioni di difficoltà ed emarginazione, per quel che riguarda il bilancio del 2017 sono soddisfatto, pur presentando un disavanzo di 287.000 euro, tutto ciò si pone nel solco di un sensibile incremento dei risultati di gestione migliorando l’esito del bilancio 2016».
Perché questa soddisfazione, nonostante il risultato finale abbia un segno meno:
«Per due ragioni. In primo luogo il passivo di gestione si è dimezzato rispetto a quello del 2016, che già aveva visto un sensibile miglioramento rispetto all’anno precedente. Ciò evidenzia un trend, che contiamo di confermare anche per il 2018, e che deriva dall’impegno del Consiglio ad ottimizzare le risorse ed a realizzare progetti innovativi in tema di conduzione delle attività dell’ente. In secondo luogo occorre tener presente che l’imponente patrimonio immobiliare dell’ente determina una voce passiva di circa 570.000 euro, denominata “ammortamenti”, che evidenzia la progressiva perdita di valore degli immobili, ma che non consiste in un esborso finanziario e quindi non incide sull’operatività dell’ente».
Cosa ha influito maggiormente alla diminuzione del debito di bilancio:
«Come detto l’attenzione del Consiglio investe ogni aspetto, anche secondario, della gestione ma certamente essere riusciti ad affittare molti ettari di terreno agricolo ad importanti società che operano nel settore, e che hanno garantito canoni significativi, può essere annoverata come una delle più rilevanti iniziative realizzate nello scorso esercizio; l’azienda agraria vede infatti un risultato positivo di 496.000 euro, ben superiore a quello del 2016.
Mi piace poi sottolineare anche che la nostra farmacia Santa Casa, sita in corso Boccalini nel centro storico, che pur essendo fortemente penalizzata da problemi di viabilità e parcheggi, ha ulteriormente migliorato il proprio risultato di esercizio, a testimonianza dell’impegno che il suo personale ha profuso».
Avete forme di collaborazione con istituzioni marchigiane?
«Data l’importanza che la Fondazione annette al settore agrario è stato sottoscritto un programma di collaborazione con l’università Politecnica delle Marche per individuare nuovi progetti di colture. La convenzione prevede anche lo studio di nuove iniziative turistiche che possano valorizzare il nostro importante patrimonio, con particolare riferimento alla zona di Scossicci».
Quali sono i programmi che la Fondazione ha in cantiere?
«In primis l’impegno più importante è l’ultimazione dei lavori di ristrutturazione della Casa Hermes che consentirà di utilizzare la totalità dei 100 posti autorizzati, divisi fra la Casa di Riposo, due sezioni di Residenza Protetta ed una di Residenza protetta per demenze. Con questa ultima sezione, di recente istituita, il Consiglio ha voluto ampliare l’offerta di Casa Hermes perché è consapevole delle gravi difficoltà che molte famiglie incontrano nel gestire anziani che, purtroppo, hanno anche problemi non solo fisici ma anche neurologici».
A che punto sono i lavori?
«Abbiamo ultimato ed arredato la nuova ala e stiamo completando la realizzazione di una ampia sala da pranzo, di una nuova cucina attrezzata, di una scala e di una ascensore. Poi si ristrutturerà la sezione centrale così che tutta la struttura possa offrire ai propri ospiti ambienti nuovi e confortevoli. Si tratta di un considerevole impegno che, fra le opere ultimate e quelle che dovranno essere eseguite, comporterà un costo di circa 3 milioni di euro.Ovviamente superati gli inevitabili problemi che questa fase transitoria determinerà nella gestione di Casa Hermes, siamo fiduciosi che la struttura, quando potrà operare a pieno regime, sarà in grado di raggiungere non solo un equilibrio di bilancio ma anche utili che verranno integralmente reinvestiti nella struttura stessa per migliorarne l’offerta».
Quali sono le modalità operative della Fondazione in tema di assistenza alle persone bisognose di aiuto?
«Da circa due anni è attiva una “rete di sussidiarietà” che vede operare insieme tutte le più importanti realtà lauretane. La nostra Fondazione, la Fondazione Carilo, la Delegazione Pontificia e le varie associazioni del territorio, validamente coordinate dall’Ufficio dei Servizi Sociali del Comune, riescono ad offrire una più efficace risposta alle esigenze di aiuto che emergono dal territorio evitando duplicazioni o interventi impropri. A questa importante iniziativa stiamo per aggiungere un innovativo programma di “microcredito”».
Di cosa si tratta?
«La Fondazione Opere Laiche e il Comune di Loreto stanno per stipulare una convenzione con la Banca di Credito Cooperativo di Filottrano per l’erogazione di piccoli prestiti a persone che si trovano ad affrontare spese impreviste e indispensabili. La garanzia offerta dal Comune e dalla Fondazione riguarderà la metà della somma erogata e ciò consentirà anche a coloro che hanno difficoltà ad accedere al credito di poter superare situazioni di improvvisa difficoltà».
I rapporti con il Comune?
«La collaborazione fra la Fondazione e il Comune di Loreto, in particolare con il settore dei servizi sociali, è forte e produce risultati apprezzabili. Oltre all’iniziativa del microcredito abbiamo recentemente concesso in locazione al Comune di Loreto due locali per ospitare il Centro di Ascolto della famiglia, una importante iniziativa che la Consigliere Gabriella Cocchia, delegata dal Sindaco, ha organizzato per assicurare un momento di attenzione e di aiuto a situazioni di disagio che, purtroppo, stanno diffondendosi anche nel nostro territorio. Mi piace ricordare anche l’istituzione, sempre in collaborazione con il Comune, di alcune borse lavoro, finanziate dalla Fondazione, che assicurano un aiuto che sia rispettoso della dignità della persone.»
Avete in programma altre iniziative?
«Realizzeremo nel parco della casa Hermes un giardino sensoriale cioè un’area verde pensata e progettata per stimolare i sensi, un luogo dove vista, olfatto, udito, tatto e gusto sono i protagonisti assoluti e le guide per scoprire un mondo naturale e per farci sentire parte integrante di esso. Ricerche effettuate nei paesi anglo-sassoni (soprattutto in Canada e negli Stati Uniti) e nell’Europa del Nord hanno rilevato come frequentare in modo continuativo un giardino sensoriale abbia evidenti effetti terapeutici, in particolare su soggetti affetti da patologie o disabilità. Investiremo, per la progettazione e l’esecuzione, circa 100.000 euro perché vogliamo offrire ai nostri ospiti il meglio per il loro benessere. Consapevoli delle difficoltà che le famiglie possono incontrare nella gestione dei propri anziani abbiamo anche in programma di destinare almeno due stanze della nuova ala a posti di sollievo ove ospitare temporaneamente coloro che, per esigenze momentanee, non possono essere assistiti nel proprio domicilio ma che non necessitano di una permanenza stabile. Vorrei concludere ribadendo l’impegno della Fondazione ad operare nell’esclusivo bene della comunità lauretana e la sua disponibilità all’ascolto di ogni osservazione e suggerimento che possa contribuire a migliorare la propria azione.»
Giovanni Pespani
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