Adelante, Pedro, con juicio perché è giusto esultare per la vittoria conseguita con il mantenimento del Punto di Primo Intervento dell’ospedale Santa Lucia, oggi ospedale di Comunità, ma bisogna essere vigili affinchè questa promessa con il tempo non venga scippata.
Abbiamo imparato ad essere diffidenti delle promesse dei politici e dei nostri governanti perché di sorprese ne abbiamo avuto diverse e quasi mai positive. Ci hanno reso felici le parole pronunciate recentemente dal presidente della giunta regionale, Luca Ceriscioli, che ha dato assicurazione sul mantenimento del punto di emergenza del Santa Lucia non solo per via dell’emergenza terremoto ma perché il governo nazionale si muove in una visione non ospedalocentrica.
Possiamo dire, noi del Comitato “Salviamo il Punto di primo intervento”, che lottare paga e se ci si crede si portano a casa i risultati. Non bisogna, infatti, dimenticare che il Punto di emergenza era destinato nel novembre del 2016 ad essere chiuso e trasformato in Pat, cioè di giorno in un servizio infermieristico e di notte nella sola presenza di una semplice Potes. Le marce dei mille cittadini del 25 ottobre 2016 e del 26 maggio 2017, nonché le tantissime altre iniziative, hanno fermato il disegno sancito nella delibera regionale n° 139 del febbraio del 2016 contro il quale nessuna forza politica di maggioranza si è mai opposta abbracciando la tesi che l’ospedale di Comunità e il Pat rappresentavano un’occasione per la città di Recanati.
Il risultato conseguito ora, con la promessa che il PPI non si tocca, parola di Ceriscioli e Maccioni, è anche una risposta a chi non credeva nella battaglia del Comitato affermando che ormai era tardiva e che, comunque, non avrebbe portato ad alcun risultato perché tutto oramai era già deciso. Il Comitato, invece, ha creduto sino in fondo che la battaglia andava fatta e solo la mobilitazione di migliaia di cittadini avrebbe portato al risultato sperato.
Il Comitato “Salviamo il Punto di primo Intervento” ringrazia tutti coloro che hanno contribuito con la loro presenza e con la loro generosità a portare al successo la battaglia a favore del mantenimento del Punto di Primo Intervento. Ora c’è da spingere perché esso ritorni ad essere un servizio h24, cioè che anche di notte ci sia un medico ospedaliero dedicato e non la guardia medica.
La battaglia continua.
Recanati, lì 19 giugno 2018
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