Disposta la chiusura di due punti di vendita di sostanze stupefacenti

Nell’ambito dell’attività di contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, che ha subito una forte spinta dopo l’arrivo in provincia del Questore Antonio PIGNATARO, l’attenzione della Squadra Mobile di Macerata, dopo alcuni positivi riscontri investigativi, si è rivolta anche verso i cosiddetti “Grow Shop” con l’avvio di un’articolata attività di accertamento scaturita anche dalla proliferazione in questa provincia, di tale tipo di negozi, specializzati nella vendita di prodotti a base di cannabis e tra questi anche infiorescenze, resine ed olii estratti dalla stessa pianta, commercializzati o, comunque, pubblicizzati quali sostanze lecite e di libero acquisto.

 

In un contesto cosi’ delicato e al fine di tutelare la salute di tanti ragazzi, la Squadra Mobile ha avviato una serie di riscontri finalizzati a verificare l’eventuale pericolosità delle sostanze pubblicizzate e vendute, con particolare riferimento alla marijuana light.

 

Dei moltissimi negozi specializzati, circa 650 in tutta Italia e presenti anche nella provincia di Macerata, l’attenzione è stata rivolta a due esercizi commerciali presenti in questo comune, di cui uno ubicato in periferia e l’altro in pieno centro storico; inoltre si è accertato che nella città di Ancona è ubicato un terzo negozio appartenente alla stessa catena dei due ubicati a Macerata, tutti in possesso di autorizzazioni amministrative rilasciate per la commercializzazione di prodotti per vivai e derivati – non alimentari – dalla lavorazione della “Cannabis Sativa L”.

 

Al fine di accertare l’iter della vendita e la natura delle sostanze distribuite da detti esercizi commerciali, sono stati predisposti,  una serie di servizi di osservazione finalizzati al monitoraggio della clientela dei menzionati negozi.

 

Nel contesto dei fatti che si narrano, l’attività investigativa condotta senza soluzione di continuità, permetteva agli investigatori della Squadra Mobile di procedere al controllo di alcuni giovani che avevano appena acquistato prodotti venduti negli esercizi commerciali posti sotto osservazione. Si procedeva, quindi, al sequestro della sostanza e alle relative analisi presso il Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica della Questura di Macerata che davano esito positivo in quanto la stessa risultava essere vera e propria sostanza stupefacente.

 

         Dalle risultanze investigative emergeva che i giovanissimi clienti risultavano clienti abituali dei negozi di cui si parla ed in alcuni casi, addirittura, erano in lista di attesa per l’acquisto di piantine di marijuana da poter acquistare e coltivare direttamente a casa loro proprio perche’ vendute con certificato attestante il basso contenuto di THC. 

 

Pertanto, accertato quanto sopra ed avendo oramai contezza del fatto che dietro l’attività commerciale di cui sopra si celasse, di fatto, una vera e propria attività di spaccio, è stata redatta dettagliata informativa all’Autorità Giudiziaria anche ai fini dell’emissione di eventuali provvedimenti di competenza.

 

Ed infatti, da un’accurata analisi ed esame dell’attività di indagine portata avanti dalla Squadra Mobile, la Procura della Repubblica di Macerata decideva di intraprendere una serrata attività di accertamenti per verificare in maniera piu’ esaustiva la natura delle sostanze sequestrate, la percentuale di THC presente e gli eventuali effetti dannosi sulla salute degli assuntori.

 

Tale attività era tesa in modo particolare a tutelare i giovani, in quanto gli esercizi commerciali erano frequentati da ragazzi, alcuni dei quali minorenni. La Procura della Repubblica incaricava perciò l’Istituto di Medicina Legale e Tossicologia Forense della locale Università degli Studi, al fine di suffragare i risultati degli accertamenti tecnici posti in essere dal Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica.

 

Dagli accertamenti effettuati presso i laboratori dell’Università, emergeva la conferma che si trattava di “vera e propria” sostanza stupefacente, nella fattispecie marijuana, con principio attivo addirittura di 0,60 %,  idoneo, pertanto,  a procurare effetti droganti con danni alla salute fisica e psichica dei giovanissimi clienti.

 

Accertato quanto sopra, l’Autorità Giudiziaria procedeva alla contestazione nei confronti del titolare degli esercizi commerciali della fattispecie delittuosa di cui all’art. 73 comma 4 D.P.R. 309/90 in particolare “spaccio di sostanze stupefacenti” ed emetteva decreto di sequestro delle sostanze stupefacenti presenti nei rispettivi esercizi commerciali riconducibili all’indagato spacciatore, nonché di perquisizione degli stessi esercizi commerciali, del domicilio del titolare, ed anche dei domicili dei dipendenti con la funzione di addetti alla vendita dei prodotti nei negozi in questione.

 

A conclusione dell’indagine, questa mattina gli operatori di Polizia diretti dal Dirigente della Squadra Mobile D.ssa Maria Raffaella ABBATE, hanno dato esecuzione ai provvedimenti di sequestro emessi dal GIP presso il Tribunale di Macerata sulla meticolosa e puntigliosa indagine condotta dagli uomini della Squadra Mobile. Nel corso delle perquisizioni estese anche all’abitazione del titolare e dei dipendenti dei negozi, sono state sequestrate 807 di confezioni dei tre tipi di prodotto risultato essere marijuana e altra merce che dovrà essere sottoposta ad analisi al fine di stabilirne l’esatta natura.

 

         Considerata la gravità dei fatti narrati, che confermavano, alla luce degli esami di laboratorio effettuati che si trattava di veri e propri esercizi commerciali che svolgevano attività delittuose finalizzate allo spaccio di sostanze stupefacenti, sotto una illusoria parvenza di liceità con la denominazione di “Marijuana light”, il Questore di Macerata  disponeva, al fine di tutelare i tanti giovani che hanno frequentato i negozi e i potenziali futuri frequentatori di questi esercizi commerciali, la loro salute e la loro integrità psichica, la chiusura temporanea dei negozi.

 

Appare significativo e doveroso evidenziare un dato particolarmente raccapricciante fornito a questi poveri ragazzi ai quali si da una visione falsata della realtà che li induce in modo maldestro e ingannevole a consumare la droga presentata come sostanza assolutamente non dannosa ed addirittura lecita. In realtà, si tratta di sostanze capaci di creare dipendenza soprattutto nelle giovani generazioni che si distinguono per la loro particolare vulnerabilità. 

 

         Si sottolinea che l’illecito commercio avveniva quale vendita di “terriccio” o di “prodotto tecnico per ricerca e collezionismo”, così come si desume dagli scontrini di acquisto e dalle etichette esplicative poste su ogni confezione dei prodotti di cui trattasi.

 

                  Per questi motivi, di particolare rilevanza per l’Autorità di Pubblica Sicurezza a cui è attribuito il compito di tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica, il Questore della provincia di Macerata Antonio PIGNATARO, in prima linea sin dal suo arrivo a Macerata nella lotta contro la droga, ha inteso adottare nei confronti delle attività presenti in questa provincia il provvedimento ai sensi dell’Art. 100 del T.U.L.P.S..

 

         Il provvedimento si è reso necessario soprattutto per tutelare la salute dei ragazzi che acquistano sostanze confezionate ed etichettate in modo ingannevole presso i predetti negozi dove, credendo di acquistare sostanze lecite, acquistano e consumano di fatto vere e proprie sostanze stupefacenti.

 

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