Continua lo stato di crisi alla Gi&E di Porto Recanati, del gruppo Ghergo. Per oggi è previsto l’ennesimo incontro in Regione tra i sindacati Fim, Fiom e Uilm e la proprietà dello stabilimento nel tentativo di scongiurare la procedura di mobilità per 59 dipendenti, considerati in esubero, e cercare di trovare una soluzione diversa.
“La Regione, scrive in una nota la Uilm a firma di Boris Basti, ci ha convocato per discutere con la proprietà della trattativa che riguarda i 59 dipendenti della Gi&E, per i quali l’azienda ha chiesto la procedura di mobilità, per poi passare ai licenziamenti. Ma noi sindacalisti, oltre a chiedere alla proprietà un incentivo all’esodo maggiore rispetto a quello da loro proposto, di circa 15mila euro lordi per ciascun lavoratore, chiederemo anche un cospicuo anticipo della somma, e un abbattimento delle ventiquattro rate proposte. Inoltre l’azienda dovrà ritirare anche i tre licenziamenti che nei giorni scorsi sono stati predisposti nel ramo d’azienda affittato, e cioè la Glf Turbine. Nell’assemblea dei lavoratori di oggi (ieri, ndr) è infatti emerso che se non saranno ritirati i tre licenziamenti in casa Glf Turbine, non sarà possibile trovare nessun accordo con la proprietà. Con l’assemblea-sciopero di oggi (ieri, ndr) si possono dire concluse le attività di protesta. Comunque, verso martedì oppure mercoledì, ci sarà una nuova assemblea dei lavoratori, e in quella sede si decideranno quali saranno le nuove iniziative di sciopero da intraprendere poi.”
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