Acquistate dal Mibac 3 lettere “dolenti” del poeta Giacomo Leopardi

Tre lettere “dolenti” del poeta Giacomo Leopardi sono state acquistate all’asta di Minerva – Finarte, per la somma di 100 mila euro, dal Ministero dei beni culturali ed andranno ad arricchire la Biblioteca Nazionale di Napoli già depositaria dell'80 per cento del patrimonio del poeta dell'Infinito e del Sabato del Villaggio.. Le tre epistole di Leopardi sono dirette a Francesco Puccinotti, amico caro e storico della medicina a Macerata, con il quale soleva scambiare commenti e suggestioni filosofiche e sono quasi una fotografia dell'anima del poeta di Recanati. «Ogni ora mi par mill'anni di fuggir da questa città, dove non so se gli uomini siano più asini o birbanti». È un Leopardi straziato, «travagliato da un'estrema debolezza» quello che scrive all'amico Francesco Puccinotto, annunciando l'ennesimo viaggio, questa volta a Firenze e Bologna, che lo allontani dalla sua Recanati, amata e odiata oltre ogni dire. Insieme a queste è stato acquistato anche, nella stessa asta, per la somma di 125 mila euro un corpus di manoscritti e carteggi di Giuseppe Ungaretti destinate alla biblioteca nazionale di Roma. Lo ha annunciato il ministro della Cultura Alberto Bonisoli. "L'acquisto da parte del ministero dei beni culturali e del turismo delle tre lettere di Giacomo Leopardi e dei carteggi di Giuseppe Ungaretti – afferma il direttore Generale Paola Passarelli – risponde alla missione istituzionale di conservazione di documenti e testimonianze di alto valore culturale e al contempo costituisce una vera e propria operazione della memoria. Rendere ora possibile l'accesso del pubblico alle lettere leopardiane, con le loro atmosfere personali ed interiori e ai carteggi di Ungaretti con buona parte del mondo intellettuale italiano del Novecento vuol dire valorizzarne al massimo grado il valore culturale, rendendole patrimonio comune della memoria del Paese".

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