Una storia vecchia di un debito che il Comune si trascina dal 1998 e che ora deve pagare attingendo dal fondo di riserva per un importo di circa 230.000 euro. Era l’epoca della giunta di centrosinistra guidata dal sindaco Roberto Ottaviani e in corso c’è il recupero dell’area artigianale ex Eko. Si demolisce e si ricostruisce e il materiale di risulta l’amministrazione pensa bene allora di smaltirlo in un’area di proprietà dell’impresa edile recanatese di Armando Lorenzini anche se non aveva né chiesto né ottenuto alcun permesso. Questo comporta per il Comune una citazione in Tribunale da parte appunto del proprietario dell’area che chiede un risarcimento danni di 328 milioni di lire. E l’amministrazione che fa? Scarica la richiesta alla sua assicurazione, la Assitalia, appunto e visto che questa non ne voleva sapere di assumersi quell’onere il Comune ottiene dal Tribunale un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo. L’Assitalia, quindi, paga ma immediatamente fa causa al Comune, che in questa occasione si fece difendere dall’avv. Andrea Calzolaio, e aspetta pazientemente i tre gradi di giudizio per chiedere indietro quanto era stata costretta a pagare indebitamente. Nel 2009 il tribunale si pronuncia finalmente con una sentenza sfavorevole però, per il Comune che decide di opporsi sino al terzo grado di giudizio quando la Cassazione giudica addirittura inammissibile il suo ricorso. E siamo al 2018. Per fortuna che la prudenza dell’assessore al bilancio Antonio Bravi ha fatto sì, in base alla normativa attuale, che in bilancio ci sia un fondo abbastanza cospicuo proprio per far fronte a situazioni di questo genere. Così, almeno, ci sono i soldi e non si intacca pesantemente il bilancio 2019 che in quella stessa seduta di Consiglio sarà approvato. Magra consolazione è il fatto che nel frattempo gli interessi maturati sono in percentuale minima e il fatto che in tutti questi anni quella somma sia stata nelle disponibilità dell’Ente fa sì che almeno, oltre alla beffa, non ci sia un danno economico per l’Ente. Certo sarebbe interessante capire chi allora, fra tecnici e politici, autorizzò quella discarica abusiva e magari chiedere loro di rifondere il danno.
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