Grufi: il bilancio va condiviso. Si apra il confronto

Il senso di responsabilità prevalga sempre
Mi sento in dovere di intervenire nella veste di Presidente del consiglio comunale di Recanati a
seguito della seduta del Consiglio dello scorso venerdì 30 novembre e degli articoli comparsi sulla
stampa nei giorni successivi.
Come noto tra i punti all’o.d.g. vi era la discussione della Nota di aggiornamento al DUP (Documento
unico di programmazione), i punti allegati al bilancio e il bilancio di previsione 2019-2021.
La proposta di rinvio dei punti sopra indicati da parte del consigliere Marinelli ha trovato il voto
favorevole di 11 consiglieri su 17 (Marinelli, Biagiola, Castagnari, Simoni, Bertini, Paoletti, Baleani,
Frapiccini Sauro, Ortolani, Fabraccio e il sottoscritto) – astenuto il consigliere Bartoli e assente il
consigliere Frapiccini Franco.
Bisogna anche evidenziare come il consigliere Frapiccini Franco sia il sottoscrittore della richiesta
pervenuta al Presidente del consiglio comunale di rinvio dei medesimi punti. Praticamente 12
consiglieri hanno manifestato la necessità di rivedere i documenti programmatici ed economici più
importanti dell’amministrazione.
Solo 3 consiglieri (Scorcelli, Guzzini, Mariani) insieme al Sindaco – che è anche a capo dell’esecutivo
(Giunta) – hanno ritenuto di votare contro questa proposta.
La prima considerazione ragionevole rispetto a tale votazione ‘larga’ del consiglio è che vi è una
sofferenza in seno alla maggioranza che arriva ad abbracciare l’intero arco assembleare. Tale
sofferenza è legata essenzialmente ad una assenza o svilita partecipazione delle forze consiliari nella
predisposizione dei documenti programmatori di governo. In poche parole quello che i consiglieri
lamentano è l’assenza di condivisione da parte della Giunta e del Sindaco delle scelte fondamentali
che si traducono appunto nel bilancio di previsione triennale dell’Ente.
La seconda considerazione è che questa istanza è trasversale, abbraccia anche il mio gruppo di
riferimento ‘UdC-Popolari Recanati’, ed assume un connotato politico ma anche istituzionale per il
fatto che un organo rappresentativo della volontà popolare viene snaturato e svuotato delle sue
funzioni fondamentali. Infatti, quella partecipazione sopra richiamata trova a malapena spazio nelle
commissioni consiliari, convocate in prossimità del consiglio e mai con una programmazione a lungo
termine che consenta un confronto serio e responsabile. Se poi l’esecutivo forza la mano su una
approvazione a fine novembre, è evidente che questa condivisione – già limitata – si azzeri.
La terza considerazione che mi sento di fare è che, nel rispetto delle diverse competenze degli organi
politici (Consiglio e Giunta), i consiglieri comunali sono liberi di decidere se approvare o meno il
bilancio ma anche di chiedere un ulteriore approfondimento nell’interesse della città. Quella della
Giunta è una ‘proposta’ e non può certamente assumere la connotazione di un dicktat che nella
arroganza di chi governa tende ad eliminare ogni fase di confronto e dialettica, aspetti peculiari di un
sistema democratico.
Quella di venerdì dovrebbe essere interpretata dal Sindaco come una grande occasione per riaprire la
partita del bilancio, favorendo un confronto vero con tutte le forze consiliari, posto che il bilancio di
previsione 2019-2021 è legato ad un triennio che non vedrà nella maggioranza attuale il soggetto
esecutore delle scelte che l’attuale consiglio andrà ad effettuare. Saranno infatti i cittadini a maggio
2019 a scegliere la nuova maggioranza. Questo è un motivo serio per aprirsi a tutte le forze politiche
che in consiglio trovano una rappresentanza ed alla città, occasione che con la presentazione di questo
documento si è persa, chiudendosi a riccio perseguendo obiettivi limitati e poco rispettosi delle scelte
future. Se davvero, come si dice, si intende lasciare libera la nuova amministrazione, allora non vi è
alcuna ragione per non prendersi tutto il tempo necessario per redigere un bilancio chiaro, distribuito
equamente nell’arco di tutto l’anno 2019, senza che i tagli di spesa previsti incidano su settori o servizi
essenziali. Il consiglio di venerdì non ha bocciato alcun bilancio poiché non vi è stata alcuna
discussione. Al contrario, ha offerto al Sindaco ed alla Giunta la possibilità di rivedere il documento.
Questo comportamento dovrebbe essere interpretato come responsabile, avendo evitato una
bocciatura quasi certa.
L’aspetto di gestire in dodicesimi il bilancio non deve poi spaventare ed è un errore creare il panico
tra i cittadini. Tale atteggiamento denota una irresponsabilità che non aiuta nella ricomposizione della
frattura maturata in consiglio. E’ chiaro come, anche in dodicesimi, le spese di funzionamento
dell’Ente saranno garantite, così come quelle del personale. Allo stesso tempo, tutti i servizi essenziali
che hanno carattere di continuità e non frazionabilità potranno tranquillamente continuare ad essere
erogati nel pieno delle risorse già previste (contratti pluriennali, a cavallo di due anni nei diversi
settori, scuola, sociale ecc.).
Anche le opere pubbliche potranno essere completate se già previste nei bilanci precedenti.
Solo quelle nuove non avranno seguito ma nel frattempo verrà approvato il nuovo bilancio nei termini
di legge che, vista la proroga, è a fine febbraio 2019.
Credo quindi che il messaggio che il Consiglio comunale ha inteso inviare alla Giunta sia chiaro e
risponda ad una necessità oggettiva di condividere le scelte fondamentali dell’azione amministrativa.
Se davvero si intende richiamare il senso di responsabilità, è il Consiglio comunale – che mi onoro di
rappresentare – a farlo ma nei confronti del Sindaco e della Giunta.
Siano davvero responsabili, aperti, illuminati nell’accogliere una fase nuova di confronto.
In caso contrario, come Presidente del Consiglio ne prenderò atti e non potrò che riconvocare
l’assemblea per discutere lo stesso documento ma ognuno se ne assumerà le proprie responsabilità.
Il Presidente del consiglio comunale di Recanati
Avv. Massimiliano Grufi

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