Sono da ieri cittadini onorari di Montecavallo, il più piccolo comune del maceratese, simbolo della tragedia del terremoto, i due recanatesi, Marco Capodacqua e Roberto Pellegrini, e il veneto Giovanni d’Armellina che nel marzo di un anno fa avevano tentato di raggiungere la vetta dell’Aconcagua, la più alta montagna del Sud America con i suoi 7000 metri di altezza, dove collocare il vessillo del Comune. Con una toccante cerimonia è stata conferita loro l’onorificenza dal sindaco del Comune, Pietro Cecoli, dopo che il Consiglio Comunale lo aveva deciso all’unanimità. Come si ricorderà i tre nel marzo dell’anno scorso avevano tentato l’impresa mancandola solo per un soffio perché la fatica, i problemi fisici e le condizioni davvero proibite della montagna avevano loro impedito di raggiungere la cima costringendoli a piantare il vessillo del comune a quota 6.300. Il clamore del progetto, comunque, ha permesso di raccogliere fondi a favore del piccolo comune: lo stesso console di Mendoza, nel salutarli, aveva chiesto la documentazione fotografica di questa loro impresa e allestito una mostra nel corso della quale sono stati raccolti aiuti grazie anche all’impegno e alla generosità della forte comunità marchigiana presente nel luogo.
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