"Da una parte sola, dalla parte dei lavoratori". E' la frase famosa di Giacomo Brodolini, ministro socialista del Lavoro, morto 50 anni fa, di cancro, poco prima di compiere 49 anni, l'11 luglio 1969. Una frase pronunciata nella notte di San Silvestro 1968 al presidio di lavoratori in sciopero della tipografia Apollon a Roma. Come ministro avviò una serie di riforme (previdenza, gabbie salariali, collocamento dei braccianti) e la bozza di quello che sarebbe diventato lo Statuto dei Lavoratori.
Per ricordarne l'operato e la figura ieri pomeriggio prima al cimitero di Recanati, la sua città di origine, e poi all’Aula Magna del palazzo comunale si è tenuta la commemorazione ufficiale organizzata dal Circolo 'Pietro Nenni' di Ancona, con il patrocinio del Consiglio Regionale delle Marche e del Comune.
Presente, oltre a studiosi e rappresentanti delle istituzioni e della CGIL (stranamente assente la Cisl e qualcuno mormorava che non fosse stata invitata per una dimenticanza degli organizzatori), anche Maurizio Landini, segretario della Cgil, sindacato di cui lo stesso Brodolini fu vicesegretario nazionale dal 1955 al ‘60. Al cimitero comunale, alle 15,30, hanno deposto una corona di fiori sulla sua tomba e il sindaco Bravi ha ricordato come “Brodolini abbia lottato con i lavoratori per modernizzare il paese e perché il lavoro fosse buono e giusto e avesse il riconoscimento equo che merita”.
Breve intervento anche di Ivo Costamagna, segretario provinciale del Psi, per il quale l’anniversario cade “in un periodo molto particolare: se la sinistra non avesse dimenticato alcuni dei suoi insegnamenti fondamentali, forse l’anno scorso non avremmo avuto uno dei governi peggiori che sta mettendo a rischio la convivenza stessa pacifica e civile di questo paese. Aver abbattuto lo statuto dei lavoratori è stato l’errore peggiore”.
E’ Landini a confermare che “la battaglia che la Cgil sta facendo è di riconquistare lo statuto dei lavoratori che in questi anni è stato messo in discussione. Non significa ritornare agli anni ‘70 ma costruire un nuovo statuto dei diritti dei lavoratori con l’idea, rispetto a quegli anni, che i diritti non devono essere legati al tipo di rapporto di lavoro ma alle persone”.
Poi in Aula Magna conferenza sul tema "Le riforme di Giacomo Brodolini e il nostro tempo" a cui hanno assistito moltissime persone.
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