I social hanno una importante funzione di comunicazione ma spesso purtroppo diventano sfogatoi pubblici e diffondono notizie che nulla hanno a che vedere con la realtà.
A volte di tratta di fake news, il più delle volte di interpretazioni personali degli eventi, a proprio uso e consumo che poi altri strumentalizzano con leggerezza colpevole per propri scopi neanche tanto velati.
Ci riferiamo in modo particolare in questa occasione a chi ha diffuso la notizia di aver subito una multa ad opera del Comune per aver protratto la diffusione della musica di appena 15 minuti.
Prima di tutto, la sanzione non è stata comminata dal Comune di Porto Recanati ma da chi ha rilevato l’infrazione, cioè i Carabinieri , tanto che il Comune non ha ancora neanche la comunicazione relativa.
Ogni sanzione ha un minimo ed un massimo. Nulla vieterebbe l’applicazione massima ma di solito, la prima sanzione equivale al doppio del minimo e questa è la sanzione MINIMA da applicare per legge. Ed alla legge tutti ci dobbiamo attenere, qualsiasi ruolo si ricopra, da semplice cittadino ad amministratore pubblico.
Il Comune non ha bisogno di incassare le sanzioni che come tali sono la testimonianza di non osservanza delle ordinanze che vengono emesse con motivazioni che sono sempre illustrate ampiamente a tutti coloro che le debbono osservare. Tanto vale per la ZTL quanto per la musica, quanto per i rumori molesti. Il Comune vorrebbe che le norme fossero rispettate perché questo è l’obiettivo delle ordinanze: la civile convivenza impone delle regole che contemplino le esigenze del più ampio numero possibile di cittadini e turisti considerando le peculiarità della nostra città che ha una parte centrale di abitazioni fronte mare.
Sbagliatissimo sostenere che “bastava avvertire”. I vari esercizi commerciali sono stati avvertiti da Vigili Urbani e Carabinieri innumerevoli volte nel corso delle stagioni, senza risultato al punto che in qualche caso, dopo una serie di insulti da parte degli astanti, amplificati sui social a iosa, quando Vigili Urbani e Carabinieri giravano l’angolo, la musica veniva rialzata come se non ci fosse stato l’avvertimento. E dopo tanti avvisi, prima o poi, arriva la sanzione.
Per quanto riguarda il pagamento delle tasse, il riferimento appare totalmente fuori luogo. Le tasse vanno pagate da tutti in ogni caso. E le tasse vengono pagate ai Comuni di residenza che molto spesso per gli operatori commerciali e turistici non coincidono con quello di Porto Recanati.
Va poi considerato che anche tra gli operatori non tutti sono in regola con il pagamento di Tari e Tares e considerando che i rifiuti solidi urbani vanno pagati, se qualcuno di loro non paga, significa che anche chi non è coinvolto direttamente o indirettamente nel turismo, deve pagare anche per loro.
Infine, se si ritiene che la sanzione non sia giusta, può sempre essere fatto il ricorso legale. Gli avvocati, come già hanno ampiamente dimostrato, saranno ben lieti di rappresentare le loro ragioni.
Ricordiamo a tutti che tante iniziative messe in campo per attrarre il movimento turistico, locale e non, vengono realizzate con fondi comunali e quindi di tutti i cittadini, molto spesso senza il contributo diretto di chi ne beneficia in prima persona. E chi ha orecchie, intenda. Vedi Notte Rosa o Fuochi d’artificio solo per citarne i due più conosciuti.
Infine, se qualche fake news viene data da un gruppo consigliare di minoranza, possiamo solo rammaricarci ulteriormente. Se PAC ci dicesse dove ha letto che il calcio balilla è vietato dopo le 23, saremmo lieti di apprenderlo. In realtà è l’ennesima fake news . Basta leggere l’Ordinanza n. 140 dell’11.07.2019.
E prossimamente torneremo sul turismo, su quello che significa nella realtà e su quanto questa parola spesso venga abbinata a situazioni che di turistico non hanno proprio niente se non la volontà di danneggiarlo.
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