Consiglio regionale – Respinta la mozione di sfiducia al presidente Ceriscioli sulla sanità

La mozione di sfiducia nei confronti del Presidente della Giunta, Luca Ceriscioli, per le note vicende degli appalti della Sanità, è stata bocciata a maggioranza.

Ad appoggiare la mozione, oltre ai consiglieri regionali firmatari, Gianni Maggi, Piergiorgio Fabbri, Peppino Giorgini, (M5S), Sandro Zaffiri e Marzia Malaigia (Lega nord), Elena Leonardi (FdI) e Jessica Marcozzi (FI), anche il consigliere Mirco Carloni (Ap), mentre diciotto sono stati i voti contrari.

Nella seconda parte del lungo dibattito sono intervenuti l’assessore Fabrizio Cesetti che, prima di richiamare “l’assoluta linearità dei comportamenti del Presidente Ceriscioli”, ha voluto sottolineare come “la mozione non avrebbe dovuto essere ammessa, perché priva di motivazioni e di specifici addebiti”.

Il consigliere di Ap, Mirco Carloni, ha, invece, evidenziato l’utilità della mozione, pur non avendola sottoscritta, ai fini di poter discutere sui temi della Sanità. “L’argomento politico dividente tra maggioranza e minoranza – ha detto Carloni – è il funzionamento o non funzionamento della Sanità”.

Di “macchina del fango” ha parlato il consigliere Francesco Giacinti (Pd) che, poi, rivolgendosi al Presidente Ceriscioli, ha detto che “bene ha fatto a dichiararsi estraneo a queste vicende”.

“Un dibattito – ha rilevato la consigliera Jessica Marcozzi (FI) – che avrebbe dovuto incentrarsi sulle tante cose che non vanno nella Sanità”.

L’assessore Moreno Pieroni ha sfidato i gruppi di minoranza sul piano dei fatti: “attendiamo ancora una proposta concreta in materia sanitaria e un contributo serio sul piano socio-sanitario da parte delle opposizioni”.

Gianni Maggi (M5S) ha evidenziato come l’intento della mozione era quello di “mettere in risalto l’incapacità della peggior Giunta regionale di sempre”.

Il capogruppo Pd, Fabio Urbinati, ha sottolineato come “superare positivamente l’ostacolo della mozione di sfiducia è come vincere di nuovo le elezioni”.

Infine, il Presidente Ceriscioli che non ha partecipato al voto:

"Capisco che sia difficile per qualcuno esprimere soddisfazione se nelle Marche si raggiungono risultati importanti, che si soffra di un traguardo straordinario come la definizione positiva della vicenda Aerdorica, per esempio, conseguita grazie al forte impegno della giunta regionale. 

Io sono fatto diversamente: il Governo ha stanziato 104 milioni per gli investimenti nella sanità delle Marche, io ringrazio e riconosco il valore della decisione.

Questo per spiegare che non si può sparare sulla sanità regionale e su tutti gli obiettivi raggiunti, prendendo a pretesto l'avvio di un’indagine, per presentare una mozione di sfiducia con una motivazione a dir poco paradossale sui controlli previsti dallo Statuto regionale sugli organismi e sulle agenzie che dipendono della Regione.

Controlli che, ricordo,  sono definiti espressamente e non in astratto e attengono materie precise:  bilanci di previsione e di esercizio, dotazioni organiche ma non certamente controlli sulle gare d’appalto. Questa condotta sarebbe un’ingerenza inaccettabile della politica su questioni tecniche e questo sarebbe  sì censurabile.  Questa mozione invece dimostra tutta l’ignoranza rispetto a quali siano le competenze e le funzioni di ogni ruolo e non rispecchia nemmeno il garantismo sbandierato solo quando fa comodo.  

 Un fascicolo di indagine aperto non è una condanna,  è prima di tutto una garanzia per l’indagato ,ma per il partito dei giustizialisti equivale come sempre a una sentenza di condanna definitiva. Ma allora quando si è garantisti?  solo per casa propria senza una minima coerenza tra quanto si proclama e quanto si pratica? I 5 stelle  sono sempre più stretti dall’abbraccio mortale della Lega che costantemente ne risucchia la vitalità e i valori fondanti , e pensare che avevo creduto che al governo potessero diventare un alambicco che distilla scorie e dai veleni della politica leghista. 

Ma invece no, ci si accoda senza saper fare un passo avanti nella visione della politica rimanendo a quella di piccolo cabotaggio e a rimorchio di un alleato che è l’esatto opposto.  

Il tema è quindi palesemente un altro: non l’avviso di garanzia ma, strumentalmente, una critica generica e spicciola alle politiche sanitarie. 

Sappiamo di dover lavorare sulla percezione dei risultati raggiunti ma questa è una sanità regionale che in 4 anni ha raggiunto obiettivi mai traguardati prima: in termini assunzioni di personale con 1000 professionisti in più che lavorano nelle nostre strutture e il superamento di 4 milioni di euro del tetto imposto dai vincoli nazionali per l’organico. Abbiamo destinato oltre 200 milioni di euro per l’acquisto di macchinari all’avanguardia, 280 milioni  per nuove strutture sanitarie e riqualificare le esistenti. Siamo consapevoli che il nodo critico è la percezione.   Noi possiamo misurare i risultati positivi raggiunti in 4 anni,  i miglioramenti sono dimostrabili dai numeri.

 Anche per le liste di attesa abbiamo un monitoraggio in tempo reale  ed una capacità di controllo come non esiste in nessun altra regione. Dobbiamo però continuare a lavorare per migliorare la percezione tra le persone. 

 Rivendico con orgoglio quanto è stato fatto. Mi ero riproposto di rendere misurabili e oggettive le performance e così è perché l’etica della politica è anche la trasparenza nei confronti dei cittadini. Ogni giorno, con le nostre azioni, cerchiamo di lavorare affinchè si superi il clima di sospetto e diffidenza che si va diffondendo nella società nei confronti dell’operato della Pubblica amministrazione. E’ questo il male profondo, una zavorra che preclude la crescita delle comunità.”

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