Giacomo Leopardi e i suoi piatti preferiti

Forse era, come lo definiscono molti critici letterari, pessimista dal punto di vista filosofico, ma Giacomo Leopardi a tavola di certo era un gran buongustaio. Almeno stando all’elenco dei 49 “desiderata”, e cioè di quelle pietanze succulenti che lui ha scritto quando era a Napoli e che oggi sono conservate nella Biblioteca Nazionale partenopea. Nella casa napoletana di Villa Ferrigni, posta alle pendici del Vesuvio, poi nota come “Villa delle Ginestre”, c’era un cuoco di nome Pasquale Ignarra che appunto cucinava appositamente per il poeta i cibi che più preferiva. L’elenco offre un menù super: dai tortellini di magro alla farinata di riso, vari tipi di frittelle, gli gnocchi, piatti di verdura assortiti, polpette, pesce e fegatini.

E se l’elenco vi ha fatto venire l’acquolina in bocca, nessun problema perché a soddisfare curiosità e palato ci pensa Maria Savoretti, dell’albergo-ristorante “La Ginestra” (e poteva chiamarsi diversamente?) di Recanati, che è venuta in possesso di quel menù caro a Leopardi e che oggi lo offre ai recanatesi e ai turisti. Già all’epoca dei festeggiamenti, all’indomani dell’uscita sul grande schermo del film di Mario Martone sulla vita giovanile di Leopardi, “Il giovane favoloso”, Maria in cucina e Claudio Massaccesi (suo marito) e il cognato Sandro in sala hanno proposto con grande successo alcune di queste ricette.

Non c’è, naturalmente, la minestrina, quel “cibo negletto, e vile, degno d’umil villano” che non piaceva affatto al giovane conte Giacomo Leopardi, così come anche oggi fa la gran parte dei bambini, ma la cucina dell’albergo “La Ginestra” di Recanati ripropone, a richiesta dei suoi clienti, alcune di quelle prelibatezza dopo aver fatto un’accurata ricerca sugli ingredienti di quei piatti e su come venissero realizzati a suo tempo. Il menù prevede una serie di degustazioni di portate a base di frittelle di mele e pere, zucca, ricotta e latte fritto accompagnato da un’insalatina di selleri per finire con i più classici frappè e bignè. Dopo l’antipasto si passa ad un assaggio di ravaiuoli al butirro e di gnocchi di polenta e per secondo, fegatini e polpette, insalata ripiena di carne presentata con erbe strascinate e purèe di fagiuoli.

 

 

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