Padre e fratello non volevano che frequentasse ragazzi italiani, arrivando persino a minacciarla e ad aggredirla, anche per le sue abitudini troppo occidentali. Per questo ora due albanesi sono finiti a processo, accusati di maltrattamenti in famiglia. I fatti contestati dalla pubblica accusa sono avvenuti a Recanati fra l’aprile del 2016 e il maggio del 2017. La reazione violenta da parte dei genitori e del fratello, fatte di insulti, minacce e botte è perché, come dicevamo, la ragazza, 20enne, secondo il pm Marco Severini, non voleva saperne di sottostare alle regole e alle limitazioni imposte dalla sua famiglia. Una volta il padre si sarebbe scagliato contro la ragazza che era in auto con un ragazzo, cercando di aprire la portiera per evitare che la figlia potesse andarsene. Il padre è anche accusato di oltraggio, per aver insultato i carabinieri. Ieri il pm Marco Severini ha chiamato a deporre la criminologa Margherita Carlini (nella foto), responsabile dello sportello anti violenza di Recanati, a cui la ragazza, disperata, si era rivolta chiedendo aiuto. La ragazza e il recanatese aggredito sono parti civili con gli avvocati Paolo Tartuferi e Ombretta Mariani.
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