e‘ stato condannato con l’accusa di esercizio arbitrario delle proprie ragioni a un mese di reclusione con la sospensione condizionale il recanatese M.M. perché aveva usato una pagina Facebook per insultare Carlo Vismara, l’imprenditore recanatese divenuto famoso come «Tirapacchi» dopo aver attirato l’attenzione del programma «Striscia la notizia» e poi anche delle Iene. Era il febbraio 2014 e su Facebook era stata aperta una pagina intitolata «Quelli che cercano Carlo Vismara», dopo una serie di problemi avuti dall’imprenditore. Su questa pagina il giovane recanatese aveva scritto che Vismara era un imprenditore che non pagava i dipendenti in quanto lui personalmente aveva più volte sollecitato l’imprenditore a regolare i suoi conti in sospeso: infatti aveva lavorato per lui, senza riuscire, malgrado le insistenze, ad essere pagato e questo lo aveva spinto a protestare pubblicamente. Così era partita la denuncia per diffamazione, ma il giudice ieri mattina in aula al tribunale di Macerata ha condannato il recanatese per esercizio arbitrario delle proprie ragioni
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