Altro che polemica sterile. La busta paga è da fame

Altro che polemica sterile come l’aveva definita l’assessore all’ambiente Michele Moretti rispondendo indirettamente al consigliere di opposizione Graziano Bravi che aveva avanzato preoccupazione per i sei lavoratori addetti alla pulizia urbana con contratto di lavoro part-time. Di sterile c’è solo la loro busta paga che continua ad essere da fame. La storia. Il 31 dicembre scorso i sei operai addetti al decoro della città, hanno cessato il loro rapporto con la cooperativa Opera per essere assunti dal primo gennaio, con le stesse mansioni, dal Cosmari come già era stato preannunciato dall’assessore all’ambiente Michele Moretti. I lavoratori godono ora di un contratto, sicuramente migliorativo in fatto di paga oraria, ma, purtroppo ancora non a tempo pieno in quanto il Cosmari li ha assunti con il vecchio monte ore settimanali, cioè quello ridotto sin dall’estate scorsa. Infatti, come si ricorderà, il Comune era dovuto ricorrere ad una riduzione dell’orario di lavoro dei sei dipendenti pur di far quadrare i conti. Insomma per buona parte dell’anno scorso i sei lavoratori avevano garantito una pulizia della città svolgendo 36 ore settimanali, cosa che assicurava loro una paga a fine mese discreta con cui mandare avanti la famiglia. Verso la fine dell’estate, però, il Comune si è trovato con le casse prosciugate o, comunque, con scarse risorse a disposizione tanto da dover ridurre di molto i fondi destinati alla cooperativa Opera che, a sua volta, non ha fatto altro che ridurre le ore di lavoro ai sei dipendenti oltre a non rinnovare più i contratti a tempo determinato che erano stati attivati. L’orario così ridotto è proseguito sino al 31 dicembre scorso. Quando il Cosmari è subentrato non ha fatto altro che assumere i sei lavoratori allo stesso monte orario degli ultimi tre mesi dell’anno scorso. Oggi la pulizia della città è garantita dal Cosmari con otto dipendenti: uno proveniente dal Comune, quindi a tempo pieno, il coordinatore ex Opera con 34 ore settimanali, tre dipendenti a 20 ore e gli altri tre rispettivamente a 14,16 e 25 ore settimanali. Claudio Giuliani della Cisl Fit non è affatto contento di come questa vicenda sia stata gestita dal Comune. “Noi, nel passaggio amministrativo (Opera-Cosmari ndr) abbiamo sollecitato affinchè fossero garantite le ore lavorative che erano prima della riduzione. Ma purtroppo il Cosmari si è attenuto alle ore comunicate da Opera. Se il Comune, aggiunge Giuliani, non avesse ridotto le ore il discorso sarebbe stato diverso perché si poteva sollecitare il Cosmari a sottoscrivere contratti a orario pieno. Invece ci troviamo con lavoratori a part time.” Non solo quindi i lavoratori si ritrovano a lavorare di meno e ad avere una busta paga più leggera ma a risentirne naturalmente è anche il servizio, cioè la pulizia della città, tanto più che nel monte ore che devono svolgere i sei lavoratori sono comprese anche quelle della chiusura e apertura dei bagni e degli ascensori pubblici.

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