Con quale coraggio?

Vi è mai capitato di essere incolpevoli testimoni di una colossale menzogna? Vi è mai accaduto di avere tutti gli strumenti per sbugiardare nella maniera più ineluttabile una dichiarazione spudoratamente mendace?
Che cosa fareste?


Sono questi gli interrogativi che mi sono posto ieri, dopo aver letto le dichiarazioni del Sindaco sulla vicenda della richiesta di accesso agli atti sul Concorso della APPR.


In qualsiasi altra occasione, l'amore della verità e un carattere non certo remissivo, mi avrebbero spinto in questa giornata, ad impugnare la spada della Giustizia, per fendere colpi fatali alla falsità.


Poi però accadono episodi drammatici, che ti feriscono ben più profondamente di una querelle politica e allora decidi di usare maggiore moderazione.
Caro Sindaco mi permetterà di replicare a quelle pretestuose dichiarazioni che, nel più assurdo carattere contraddittorio, sollevano imbarazzanti dubbi, sull'autenticità delle stesse.


Tralasciando il titolo del Corriere Adriatico, che racconta dell'avvenuta trasmissione dei documenti richiesti, quando poi nell'articolo si dice che questi documenti si devono ancora consegnare, le vorrei chiedere preventivamente, quali siano state le dichiarazioni imprudenti e offensive da me proferite.
Imprudenti, semmai mi dovessi giustificare, non lo sarebbero, soprattutto alla luce dei limiti all'ostensibilità degli atti amministrativi. Forse gli avvocati e i consulenti interpellati, non vi hanno fatto chiarezza su questo dato, altrimenti evitereste la temerarietà (il termine usato è quantomai puntuale) di certe affermazioni.


Offensive, proprio non riesco a comprenderlo.
L'unica offesa, in questa triste vicenda, è stata mossa contro la Pubblica Amministrazione; contro il dovere di trasparenza e imparzialità della stessa.
E' stato vilipeso il legittimo diritto di un Consigliere Comunale, ad avere accesso agli atti pubblici. Solo per questo, oggi dovreste scusarvi!
Non con il sottoscritto, ma con tutta la cittadinanza!
La postuma e quantomai tardiva arrampicata sugli specchi, di una presunta valutazione prudenziale dei dettati normativi, lascia il tempo che trova.
Caro Sindaco, ad Ancona si dice: “e mica fo' el stagni'”!


L'art. 5 del D.Lgs. 33/2013, disciplina il c.d. “accesso civico”, ovvero l’obbligo previsto dalla normativa vigente in capo alle pubbliche amministrazioni di pubblicare documenti, informazioni o dati che comportano il diritto di chiunque di richiedere i medesimi, nei casi in cui sia stata omessa la loro pubblicazione.


“E che c'azzecca?” direbbe Di Pietro.
Anche qui, si faccia spiegare dagli avvocati e consulenti interpellati dalla APPR e dall'Amministrazione, la differenza tra il suddetto dettato normativo e l'art. 43 co.2 TUEL, che riguarda specificamente, i diritti in capo ai consiglieri comunali, sull'accesso agli atti pubblici.
Tra l'altro nel delirio giurisprudenziale, mi era stato detto da un consulente della APPR, di cui per pudore non riferisco il nome, che la normativa di riferimento fosse il D. Lgs. 175/2016.


Nella tombola legislativa chiamata in causa, nessuno ha voluto considerare il fatto che le richieste da me formulate in data 12 novembre (prot. n. 34623) e 17 dicembre 2019 (prot. 39149), fossero entrambe legittime.


Lei dice che la Commissione esaminatrice, non ha mai replicato al sottoscritto.
Vorrei ben dire, con quale diritto lo avrebbe fatto? Il Presidente Dezi, più volte contattato in quei giorni, tuttavia mi ha invitato a prendere contatti telefonici direttamente con la Presidente della Commissione, per avere contezza del diniego all'accesso.
Telefonata fatta, ma ovviamente nessuno ha risposto.


Lei Sindaco, ma anche il Segretario Comunale, avete sempre dichiarato di aver sollecitato la Presidenza della APPR a riscontrare positivamente la mia richiesta, è vero e ne prendo atto; rimane tuttavia una conclusione ineludibile della vicenda:ci sono voluti più di 2 mesi, perché quel famoso documento relativo alla commisurazione del punteggio ottenuto dai candidati sulla base dei titoli in possesso fosse inoltrato (tra l'altro nel momento in cui scrivo questa nota, non ne sono ancora in possesso, ma pare che in giornata mi sarà fornito).
La mia attesa ha un termine preciso e forse lo sapete anche voi!


Caro Sindaco, non crederà di potersi fare beffe del sottoscritto, o della cittadinanza, sostenendo che nessuno è stato assunto in virtù di quella graduatoria?
Lo sa benissimo anche lei che dal 1 gennaio 2019, le graduatorie pubbliche restano in vigore per un triennio. Vuoi che non salti fuori un ruolo da assegnare in base alla stessa?


Ma dai, vuole davvero offendere la nostra intelligenza, nel modo più patetico possibile?
Concludo questa mia riflessione con una considerazione. E' mai possibile che un Sindaco, decida di assecondare una richiesta di un Consigliere Comunale, a mezzo comunicazione via stampa? Non esiste più il canale istituzionalmente formalizzato della PEC? Oppure in via più confidenziale, non avrebbe potuto anticipare la cosa, mediante ragguaglio la sera della manifestazione in memoria di Giulio Regeni, alla quale entrambi abbiamo partecipato?
Meglio di no vero? Meglio un articolo da far pubblicare di domenica, notoriamente giorno che registra maggiori vendite e consultazioni dei quotidiani.
Si tenga pure le vetrine mediatiche, ma sappia, l'assurdo oscurantismo compiuto su questa vicenda, se ce ne fosse bisogno, mi ha solleticato la voglia di andare a far luce su tante altre questioni.


Qualcosa sta già vendendo fuori…e siamo solo all'inizio!

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