Ha avuto giusto il tempo di rivedere il suo cane Dalmata, prima di morire. La storia del recanatese Argentina Nina, 78 anni e del suo fido ha avuto purtroppo un epilogo triste. L’uomo si era ricoverato agli inizi dell’anno all’ospedale di Civitanova Marche, lasciando solo, nella sua casa di via Ghetti, il suo amico, al quale era legato in modo particolare. Un’amicizia nata dieci anni fa quando, attraversando in auto l’abitato di Porto Sant’Elpidio si accorse che vicino ad un cassonetto dell’immondizia era stato abbandonato un cucciolo di Dalmata, ormai in fin di vita. Gli dette il nome di Core, e da quel giorno non si sono mai più separati, fino al ricovero in ospedale. Preoccupato per le sorti del suo cane, l’uomo aveva mobilitato i suoi amici, una famiglia pakistana in particolare, perché gli venisse assicurato cibo ed acqua. La storia ha finito per commuovere anche il personale ospedaliero del Santa Lucia di Recanati, dove l’anziano era stato trasferito da Civitanova per continuare le cure. Una infermiera si è persino prodigata a preparare dei pasti per il cane, che non era facile accostare per la diffidenza che nutre verso gli estranei. Poi un giorno di due settimana fa, l’uomo è stato dimesso, facendo finalmente rientro a casa. Il fisico però già fortemente debilitato non ha retto e l’uomo è spirato pochi giorni dopo. Il suo, Core, quando ha avvertito che non avrebbe rivisto più il suo padrone si è lasciato andare in uno stato di abbandono. Mossi a pietà i suoi amici pakistani per evitargli di finire in un canile lo hanno portato con loro, assicurandogli una seconda casa e quell’affetto che improvvisamente gli sono venuti a mancare.