Barricate contro il sintetico al Tubaldi

Resistere è la parola d’ordine di Gildo Cocchi, presidente della società recanatese di atletica che promette battaglia contro la realizzazione del campo sintetico allo stadio Tubaldi. I lavori d’inizio sono previsti per la fine del campionato di calcio, “ma si illudono, afferma Cocchi che noi andremo via di lì, anzi staremo sul campo, dalla mattina alla sera per impedire che i lavori inizino finché non c’è un progetto chiaro e preciso”. Rimangono surriscaldati gli animi della dirigenza del sodalizio e di moltissimi genitori i cui figli sono iscritti alla società e che vedono nel sintetico la fine dell’atletica a Recanati. “L’amministrazione comunale ha detto che nel giro di un biennio dovrebbe realizzare tutte le strutture necessarie per la continuità della nostra attività, ad iniziare dal campo per i lanci, ma se non ha ancora la terra dove farlo. Il progetto è solo sulla carta. Il periodo per noi maggiormente intenso va da inizio aprile sino ad ottobre. Se cominciano i lavori a maggio o a giugno, dove mandiamo i 130 ragazzi che si allenano qui a Recanati? Sono tutti ragazzi di età compresa fra i sei e i sedici anni.” Ma il problema, fa presente Cocchi ce lo avranno anche le società di calcio che sono tante e che oggi godono di due campi di calcio: lo stadio Tubaldi e il sintetico dei Fratelli Farina, che sarà smantellato per farci un parcheggio. “Il solo stadio Tubaldi, riuscirà ad ospitare tutti i ragazzi che giocano a pallone? Come si fa con un campo solo ad ospitare tutto il pianeta calcio e in più far convivere nello stesso spazio anche l’atletica? Qui si rischia di far rimanere fuori anche alcune squadre di calcio, che saranno costrette a giocare fuori. Il Comune sta facendo le nozze con i funghi.” E’ un fiume in piena il presidente dell’atletica. “Se quando si allena la prima squadra noi facciamo venire i nostri ragazzi a correre intorno alla pista, a parte il rischio che corrono, i signori del pallone accetterebbero una cosa del genere? Noi, ricorda infine amareggiato Cocchi, facevamo il meeting di atletica verso il mese di giugno, che come valore tecnico era il terzo d’Italia, ma per sette mila euro l’amministrazione ha detto no. Perché, dice non c’ha i soldi, ma per il giro di’Italia, i soldi li ha trovati.”

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