Moretti e i nuovi poveri

Altro strappo all’interno della maggioranza a causa del bilancio di previsione approvato dopo nove ore di dibattito. A non condividere le scelte del “salasso fiscale alle famiglie” è stato il consigliere di maggioranza, Piergiorgio Moretti, delegato all’ambiente. Prima del voto ha abbandonato l’aula perché, ha detto, “desidero evitare ogni qualsiasi coinvolgimento di questa operazione e voglio che il voto renda evidente la paternità dei partiti e dei gruppi che assumeranno la piena responsabilità di questo bilancio di previsione.” Moretti ha evidenziato lo stridente contrasto fra chi oggi è costretto ad enormi sacrifici e chi gode di assoluti privilegi e di stipendi assurdi. Ha fatto l’elenco delle cifre spaventose che finiscono nelle tasche dei boiardi di Stato, sino ad arrivare agli stipendi da nababbo dei dirigenti locali: i segretari delle provincie  arrivano attorno ai 140.000, i segretari comunali possono arrivare a 150.000 euro, i dirigenti a 90.000 euro. Ora con l’attuale bilancio siamo di fronte  a scelte gravissime che vedono l’aumento indiscriminato dell’Imu e dell’addizionale irpef. Questa scelta è incompatibile con la drammatica crisi della nostra economia che vede fabbriche chiudere, il settore del commercio in crisi, il settore dell’agricoltura in difficoltà e una schiera di disoccupati e di cassa integrati e di pensionati ormai oltre la soia della povertà.” Moretti non ha lesinato critiche all’amministrazione che “si illude che può insistere negli sprechi nella città dei balocchi, finanziando in modo irresponsabile le notti bianche o le notti rosa, vinum verso ecc.. C’è una responsabilità totale  e assoluta di chi ha destinato  40.000 euro per aumentare gli stipendi dei burocrati le cui retribuzioni, comunque denominate, oscillano tra i 90.000 e i 140.000 euro annui. Poi vengono tolti tra i 60 e i 100.000 euro agli Ircer per i ricoveri di soccorso. Questo significa chiudere la porta agli indigenti”.

Lascia un commento