Sotto l’azzurro del cielo e un sole che si faceva largo fra le vecchie case e i vicoli del quartiere di Montemorello, una folla immensa di recanatesi ha accolto con le bandierine in mano il Presidente Giorgio Napolitano. E’ giunto dal versante di ponente della città per godere dell’infinito spazio leopardiano passando sotto l’arco di Porta Nuova per fermarsi davanti ad un ingresso secondario di palazzo Leoaprdi. Ha iniziato, così, il Capo dello Stato la sua visita privata nella dimora del poeta Giacomo. Ha visitato dapprima i piani nobili, ha gustato, insieme al conte Vanni, un bicchiere di vino delle cantine di famiglie e quindi si è messo ad osservare attentamente le carte del poeta. “Ha dimostrato, ci dice Vanni Leopardi, una profonda conoscenza di Giacomo facendo anche delle osservazioni sulle date dei suoi scritti e sul suo pensiero, mostrando anche un gran rispetto dei documenti che sfogliava con particolare cura ed attenzione sino ad indossare persino dei guanti. La famiglia ha voluto che con sé il Presidente portasse a Roma, in ricordo della visita, una stampa di Recanati della fine del 1600 del Coronelli, geografo veneziano, e due prime edizioni di pubblicazioni fatte da mia madre (la contessa Anna deceduta nel settembre del 2010 ndr.), all’epoca inedite, del battesimo di mia figlia (Olimpia ndr) e di mio nipote. Il Presidente li ha molto graditi.” Con i Leopardi non si è parlato solo del grande Giacomo ma anche dei ricordi di famiglia, ad esempio “abbiamo raccontato, continua il conte Vanni, gli episodi salienti della conservazione della biblioteca durante l’ultima guerra e di come molti partigiani e tedeschi, che scappavano, si sono rifugiati da noi.” Quindi Napolitano è sceso nella Piazzuola del Sabato del Villaggio per sentire da vicino il calore della gente che lo ha salutato chiamandolo per nome. Commovente l’incontro con un anziano recanatese, Risveglio Cappellacci, seduta su una sedia a rotelle e con un fazzoletto tricolore al collo. E’ l’ultimo superstite scampato all’eccidio di Montalto ad opera dei tedeschi. Napolitano si è avvicinato a lui e si intrattenuto per qualche minuto in conversazione e ha fatto l’augurio che i giovani d’oggi prendano esempio e coraggio da queste testimonianze e si accostino all’Anpi a cui lui si sente particolarmente vicino. Lì, accanto all’anziano recanatese, anche la presidente dell’associazione locale Patrizia del Pero Pardi, sua madre e Mariano, il figlio del partigiano.