A presto caro Presidente!

Riporterà con sé l’immagine di un’accoglienza allegra e calorosa Giorgio Napolitano, il Presidente della Repubblica che, dopo Einaudi, Saragat, Cossiga e Scalfaro (seppur loro in forma ufficiale e non privata come lui), ha visitato ieri, in compagnia della moglie Clio, casa Leopardi e la maestosa biblioteca che compie 200 anni dalla sua apertura al pubblico. Accompagnato dalle autorità locali (il sindaco Fiordomo, l’Assessore Luca Marconi in rappresentanza del Presidente della Regione Marche Spacca, il Presidente del Consiglio Regionale Vittoriano Solazzi, il Presidente della Provincia Antonio Pettinari ed il Prefetto) il presidente, in perfetto orario, ha varcato la soglia del nobile palazzo accolto dai padroni di casa, i conti Vanni e Olimpia, visibilmente emozionati e soddisfatti per il grande onore che Napolitano ha voluto riservare al poeta del “Sabato del Villaggio” prima e de “La ginestra” poi. Ma è stata soprattutto la presenza della folla, dei bambini della scuola materna Castelnuovo, recenti vincitori del concorso nazionale della Presidenza della Repubblica, degli studenti della scuola media San Vito, che in occasione dei 150 anni dell’Unità d’Italia hanno lavorato a vari progetti sul Risorgimento, e dei tanti turisti presenti, a dare il senso della festa e dell’affetto che la gente ha voluto tributare a Napolitano. “Benvenuto Presidente! Benvenuto nella città della poesia e del bel canto, la Iustissima Civitas Recineti, città ricca di storia, tradizione, figli illustri, arte espressa in modo mirabile in tanti settori, dalla poesia al canto, dalla musica all’impresa, allo sport” è così che lo ha accolto il sindaco Fiordomo regalando a Napolitano una miniatura di Piazza Giacomo Leopardi in carta pergamena (produzione Malleus) ed un prezioso cofanetto in legno laccato, con lo stemma della Città di Recanati in argento, contenente quattro cd di rarities gigliane. “Emozionante, ha detto il sindaco, soprattutto questo bagno di folla all’esterno. Lo stesso Presidente ha apprezzato e ha ringraziato. Ha lasciato anche un po’ il protocollo per godere dell’abbraccio della città. Si è incontrato con i bambini della scuola materna e ha cantato con loro l’Inno di Mameli. Ha firmato dietro la foto che ricordava l’incontro al Quirinale. Poi si è incontrato con i ragazzi della scuola media e ha ricevuto il lavoro che avevano fatto per i 150 anni dell’Unità di Italia. Con l’Anpi, con il vecchio partigiano. All’interno di casa Leopardi abbiamo parlato insieme dei progetti per Leopardi che quest’anno coinvolgeranno la Svizzera e la Francia, del rapporto Leopardi – Rousseau, quello dell’anno scorso con la Russia e Tolstoj. Il Presidente si è sentito coinvolto da questa progettualità che stiamo portando avanti con la regione Marche e con casa Leopardi.

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