E’ con non poca amarezza che dobbiamo comunicare a chi ci segue e sostiene ciò che già siamo in grado di prevedere. La prossima edizione dell’Artika Festival non sarà all’altezza delle precedenti.
Dovremo per forza di cose sacrificare qualcosa, qualità e quantità degli eventi, qualità dell’emissione sonora, il centro festival, alcuni spazi espositivi, etc…
Perché tutto ciò?
Perché ci tagliano i fondi. Nelle passate edizioni per salvaguardare un livello alto delle proposte, noi del direttivo dell’Ass.Cult. ArtBox, ci siamo sobbarcati lavori di ogni tipo compiendo innumerevoli miracoli e sacrifici e chiedendone agli artisti invitati.
Lo staff dell’Artika Festival ha lavorato 24 ore su 24 e svolgendo mansioni che tutto sommato non gli competevano in nome del risparmio e agli artisti è stato chiesto spesso di partecipare a prezzi stracciati (e spesso non pagati affatto) in nome dell’amicizia personale con noi o per una pura e sana passione per la propria opera.
Tutti questi miracoli e sacrifici sarebbero presto finiti, come dicevamo tra noi alle nostri riunioni, “ci siamo finiti gli amici”. E pertanto l’Artika Festival avrebbe avuto necessariamente bisogno di fondi maggiori. Non soltanto per pure esigenze tecniche di realizzazione degli eventi (che siano esposizioni di opere d’arte, eventi letterari, performativi o semplici concerti musicali), ma anche e soprattutto per vedere riconosciuto il lavoro svolto dal Comune di Recanati e non solo dall’Assessorato alle Culture che finora, credendo nel progetto, ne è stato principale ente promotore.
L’Artika Festival nasce con l’ambizione di valorizzare la nostra cittadina favorendo il lavoro di artisti e associazioni operanti nelle Marche e proponendo nomi nazionali ed internazionali di qualità straordinaria, ma anche favorendo l’incontro di pubblici diversi come solo un festival multidisciplinare riesce a fare. Ci sentiamo in questo senso una realtà preziosa del nostro territorio. Più di 200 fra artisti, musicisti e scrittori presentati in 5 edizioni e centinaia i visitatori provenienti da tutta Italia, non soltanto cittadini recanatesi. Giusto per parlarvi di cifre, l’Associazione Culturale ArtBox vanta più di 50 tesserati e solo su Facebook l’Artika Festival è seguito da 1.800 utenti.
Ma quanto gli costerete? Ma di che cifre starete parlando?
Domanda legittima ed alla quale nel nome della trasparenza daremo risposta.
Negli anni passati l’Artika Festival ha ricevuto dal Comune di Recanati un contributo di 5.000 euro per ogni edizione, contributo sempre garantitogli anche dal precedente Assessorato alla Cultura nella figura del Delegato alla Cultura Mario Pinelli, che a questa manifestazione diede i natali, non senza ostacoli della precedente Giunta Corvatta. Questo contributo ci ha permesso negli ultimi anni di realizzare dodici giornate di esposizioni ed eventi totalmente gratuite e disseminate in diversi siti all’interno delle mura del centro storico. Sembra incredibile, lo so, una cifra proporzionata sarebbe stata 15.000 – 20.000 euro. Eppure finora siamo riusciti a farcene bastare 5.000, con una gestione che definirei senza falsa modestia virtuosa, dato che nell’ultima edizione abbiamo anche avuto un attivo di ben 6 euro. Quest’anno il budget messo a disposizione per l’ Artika festival è di 2.000.
Praticamente il necessario per avere un palco con tutti i crismi, ma vuoto, senza artisti sopra.
Come mai tutti questi tagli?
Bella domanda. Per la crisi, direte voi. Anche, ma non solo. Esiste una Commissione Grandi Eventi che si impegna a salvaguardare e garantire gli eventi che più stanno a cuore alla Giunta Fiordomo. Tra questi eventi ci sono voci di spesa altrettanto vitali per la vita culturale ed economica di Recanati, come Lunaria e Il Giro D’Italia al cospetto dei quali il peso economico di questo festival praticamente svanisce. Tuttavia l’Artika Festival è escluso da questo contenitore. Evidentemente non c’è interesse per la nostra manifestazione, non c’è l’intenzione di patrocinarla, lasciando il peso di tutto al martoriato Assessorato alle Culture di Andrea Marinelli, che a conti fatti e nonostante i tagli da lui apportati all’Artika Festival, sembra essere stato l’unico a tenere a noi. Ci chiediamo il perché. Perché non riconoscere il valore dell’Artika Festival? Perché ricoprirci di complimenti e pacche sulle spalle e poi voltarci le spalle quando si chiede un riconoscimento ufficiale? E’ questo che chiediamo, maggiore attenzione dal Comune di Recanati, che invece ha praticamente scelto di ignorare questo festival mostrandosi cieco verso ciò che riteniamo essere un fiore all’occhiello, e non una palla al piede, della cittadina leopardiana. Un riconoscimento sarebbe potuto essere l’inserimento dell’Artika Festival tra gli eventi patrocinati dal Comune di Recanati, oltre che dall’Assessorato alle Culture.
Sono scelte. Sbagliate, a nostro avviso, ma sono scelte. E abbiamo ritenuto necessario che voi sapeste, ché anche quest’anno noi ce la metteremo tutta per offrire un buon festival al nostro pubblico e che pur trovandoci costretti a ridurre notevolmente la portata della manifestazione e il numero degli eventi, cercheremo di mantenere il livello alto come fin qui è stata nostra abitudine.
Faremo un’edizione austera dell’Artika Festival, ma la faremo, perché vogliamo dare un segno al Comune, al nostro pubblico e a noi stessi. Un segno che confidiamo verrà colto, con la consapevolezza che se il prossimo anno questa situazione dovesse ripetersi noi non ci saremmo più. Non a Recanati.
Invitiamo quanti ci leggono a farci avere commenti, proposte, consigli, opinioni.
E a farle avere anche all’Amministrazione, che forse ne ha più bisogno di noi.
Direttivo Ass.Cult. Artbox
Vanni Fabbri – Francesco Fabretti – Nicola Alessandrini – Adrian N. Bravi – Simone Bravi – Fabio Marconi – Monaldo Moretti