Niente più profumo di pane appena sfornato in piazza Giacomo Leopardi: domani mattina si spegneranno le vetrine dell’antica panetteria di Giovanni Preziuso e il forno, in attività sin dal 1949, non verrà più accesso. Vanno in pensione sia Fiammetta Pellegrini, da anni dietro al bancone della panetteria, che suo marito, Giovanni Preziuso, una vita intera tra farina e lievito. Il negozio in corso Cavour, casa e bottega, era stato aperto dal padre Enzo, aiutato al bancone dalla moglie Bianca Cianani, dopo essersi licenziato dal forno di Massimina Moretti, in fondo al corso, dove per alcuni anni aveva fatto l’operaio e imparato il mestiere. Enzo, capostipite di una famiglia di fornai, riuscì ad allargare la sua attività aprendo altri due forni: uno nel popoloso quartiere di Villa Teresa, ora gestito dal figlio Manlio, e l’altro a Castelfidardo in gestione all’altro suo figlio Dino. Desolante l’idea che alle tante vetrine spente del centro storico se ne aggiunga ora un’altra dopo la chiusura anni or sono, sempre in pieno centro storico, di altri due forni quelli di Massimina e di Arturo Marinelli.