Le province: Manfrine all’italiana

Recanati. Il vice sindaco e assessore al bilancio, Antonio Bravi, si dice favorevole ad abolire tutte le province. “Ormai, dice Bravi, si debbono fare determinati risparmi di spesa e su questo, in linea di principio, è difficile essere contrari all’abolizione di questi enti.” Un passo avanti positivo, per il vice sindaco, c’è stato con il loro riordino e accorpamento, ma non lo convince affatto la logica con cui si è mosso il governo Monti, tanto che alla fine il suo gruppo consiliare Recanati a sinistra in Consiglio si è astenuto sul’ordine del giorno con cui si chiede lo stop alla soppressione della Provincia di Macerata. Ma perché? “Una regione, dice Bravi, come le Marche è inconcepibile che abbia due province invariate come Pesaro e Ancona e poi una mega provincia al sud con logiche e distanze impensabili e abnormi. Possiamo lavorare per arrivare a tre province che svolgano al meglio le loro funzioni.”  Quanto al comportamento su questo tema delle forze politiche, Bravi, se la prende con la solita manfrina all’italiana, quando c’è da prendere una decisione: “va sempre bene a casa degli altri, meno bene in casa propria. Non si può essere d’accordo in Parlamento su un certa decisione e poi tutti contrari sul territorio, qualcosa non quadra. Purtroppo la politica si è un po’ attorcigliata in questo periodo su una serie di situazione dalle quali si viene  fuori a fatica. Documento a livello provinciale sottoscritto pubblicamente da tutte le forze politiche, poi ciascuno cerca di tirare l’acqua aL suo mulino: il Pdl a livello provinciale era d’accordo ma a livello locale per farsi propaganda ha detto no, oppure il PD magari in un altro comune faceva comodo votare contro. E’ il teatrino della politica che non ci fa fare una bella figura.”

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