Più indomito che mai, pronto a spegnere le sue novantatre candeline il prossimo 3 settembre, Don Lauro Cingolani è di nuovo nella sua casa dopo la brutta caduta del giugno scorso quando, nella sua abitazione di via Degli orti, a Porto Recanati, aveva inciampato con il bastone all’uscita dell’ascensore ed era caduto rovinosamente a terra riportando la rottura di una costola e un’emorragia celebrare.
Don Lauro, decano dei sacerdoti recanatesi, è la memoria storica di Recanati e rappresenta ormai una vera istituzione autorevole. Subito ricoverato a Villa Pini di Civitanova, dove gli hanno curato le importanti lesioni riportate al costato e alla testa, ha trascorso successivamente la sua convalescenza presso la R.S.A. di Recanati per un periodo di riabilitazione.
Con voce flebile ci tiene a ringraziare tutti quelli che hanno pregato per lui fermamente convinto che le preghiere hanno contribuito alla sua guarigione che ritiene “miracolosa”. Dice: “Nostro Signore ancora mi lascia qui, forse perché ritiene che io possa far del bene ancora a qualcuno o forse perché non sono degno di presentarmi davanti a Lui.”
Ma i ringraziamenti vanno anche a tutto lo staff del dott. Garipoli, che opera al reparto cardiologia di Villa dei Pini, e al personale della R.S.A. dove dice di aver trovato, oltre le cure dovute, tanta umanità: “Hanno lavorato con il cuore”.
Il 28 giugno si preparava a celebrare la messa nella chiesa porto recanatese del Suffragio per festeggiare i suoi settant’anni di sacerdozio: “Sono sacerdote, felice, da settanta anni, e le sofferenze vissute in questi lunghi giorni hanno maturato in me una fede ancora più profonda. Posso solo dire: Deo Gratia et Mariae!”