E’ morto l’alpino Cesare Vorbeni. Aveva partecipato alla campagna di Russia

Recanati. Si è spento a 92 anni Cesare Vorbeni, reduce della guerra di Russia. Il suo cuore ha smesso di battere  all’ospedale Santa Lucia, dove si trovava ricoverato da qualche giorno. I funerali si sono svolti ieri alle ore 17 alla Chiesa Cristo Redentore di Recanati, alla presenza dei familiari, degli amici e del gagliardetto del gruppo di Recanati dell’Associazione Nazionale Alpini di cui è stato presidente dal ’77 al ’91, promuovendo un’intesa attività associativa ma soprattutto la realizzaione del moumento agli alpini e a tutti i caduti di tutte le guerre. Vorbeni aveva partecipato giovanissimo alla campagna in Russia della seconda guerra mondiale, nel corpo d’armata del nono  Battaglione Genio Alpino nella cui ritirata perse tre dita della mano a causa del congelamento.  Con lui nel gelido inverno della steppa c’erano altri due recanatesi, Remo Bracaccini che ancora vive nella sua casa di via Badaloni e Adolfo Lorenzini, deceduto pochi anni fa. Tremenda la testimonianza del suo ritorno a piedi in patria,  quando, gli alpini, circondati dall’esercito dell’Armata Rossa, furono costretti a ritirarsi. Il viaggio verso la salvezza lo fecero tutto a piedi con equipaggiamenti ridotti e senza viveri. Cesare vide i suoi compagni cadere a terra stremati e lasciati lì a morire. Si camminava inebetiti, silenti, consapevoli della tragedia immane. Aveva dovuto buttare gli scarponi, ormai rigidi, ed avvolgere i piedi con panni e legacci. Vorbeni lascia la moglie Giuseppina e i figli Enzo e Rita.

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