Decidetevi prima che diventi un relitto

Recanati. La scuola Beniamino Gigli di via Battisti, è da abbattere o può essere recuperata?  L’amministrazione Corvatta a pochi mesi dalla fine del suo mandato, era il 27 aprile del 2009, emise l’ordinanza di chiusura della scuola, perché ritenuta staticamente non idonea a seguito delle indagini condotte su tutti gli edifici pubblici, e in modo particolare le scuole, subito dopo il terremoto che aveva colpito il territorio de L’Aquila. Ma da allora l’immobile non è mai finito nell’elenco dei beni immobili da vendere, perché la giunta Fiordomo, che nello stesso anno subentrò a Corvatta, ha voluto assicurarsi, prima di fare questo passo, che fosse realmente inservibile. Le successive analisi condotte dall’Ing. Delfo Palpacelli di Macerata e dai tecnici dell’Università Politecnica delle Marche hanno stabilito che non esiste affatto il pericolo di cedimento o di crollo della struttura. E allora che fine farà quell’immobile collocato a ridosso del centro storico? Oggi, Giacomo Galassi, assessore all’urbanistica, ribadisce che non ci sono problemi di stabilità della Scuola.  “Il fatto che sia stato chiuso da un’ordinanza dell’ex sindaco, spiega Galassi, implica che una sua riapertura avvenga previo adeguamento anti sismico. Resta da capire quanti soldi potrebbero servire per un suo recupero. Che venga recuperato o demolito, la sua destinazione va valutata con molta attenzione perché si trova in una posizione davvero strategica. Nel frattempo la nuova collocazione, seppur temporanea, ci soddisfa a pieno.” La scolaresca, infatti, è stata trasferita, nel gennaio 2010, nel complesso di Sant’Agostino. “Abbiamo recuperato un nostro immobile, di grande pregio storico e architettonico, dice il sindaco Fiordomo, che è stato riportato in sicurezza e sistemato per un uso pubblico che verrà mantenuto anche in futuro indipendentemente dal destino dell’immobile di Via Cesare Battisti”. Il problema di quell’edificio vuoto e in lento degrado, però, rimane e una risposta a breve va data se non si vuole che si trasformi con il tempo in un relitto sempre meno di valore.

 

 

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