Recanati. Nota della civca Fit. Abbiamo letto la nota del capogruppo consiliare PD al comune di Recanati sulla vicenda dell’ospedale cittadino.
IL capogruppo PD asserisce che è ora di finirla di gridare al lupo, di strumentalizzare una notizia che tale non sarebbe: la chiusura dell’ospedale Santa Lucia. Si è preoccupato di informarci sul taglio nazionale e regionale degli stanziamenti economici alla sanità. Ci chiediamo allora come mai il suo partito, il PD, ha sostenuto il governo Monti che è stato ed è protagonista del massacro sociale in atto ed è il paladino solo dei profitti del sistema bancario. Ci chiediamo, ancora, come mai il PD è il massimo protagonista della macelleria sanitaria in atto nella regione Marche, grazie all’assessore regionale alla sanità del PD stesso. Dobbiamo però dare atto al capogruppo PD che una verità importante l’ha detta. L’ospedale di Recanati non chiuderà. Infatti l’ospedale ha già stato chiuso ad aprile 2012 con la chiusura del materno infantile. Ad aprile 2012 la coppia PD-UDC, regionale e comunale, ha dato il colpo di grazia definitivo allo smantellamento di una struttura che racchiudeva una notevole cultura sanitaria, cultura che nessun altro ospedale nella regione Marche poteva vantare.
Da qui infatti sono transitate e si sono sviluppate grandi scuole, tanto da fare dell’ospedale di un piccolo paese come Recanati, un’eccellenza nazionale nei settori della chirurgia, oggi ridotta a ciclo breve, e ostetricia, oggi definitivamente chiusa a favore di Civitanova. Città quest’ultima che fino a pochi anni fa aveva solo un punto nascita. Oggi Recanati non ha neanche questo.
E’ bene che i cittadini Recanatesi sappiano che il reparto medicina non esiste più. Infatti non può fare nessun ricovero ma deve dirottare i pazienti a Civitanova. Al suo posto, di fatto è partita la lungodegenza. I medici del reparto medicina sono stati messi a fare guardia attiva al punto di primo intervento (ex pronto soccorso), con turni di ventiquattro ore, spogliando servizi essenziali come la diabetologia, che è stata soppressa nel silenzio più assordante.
La chirurgia chiude il sabato e la domenica. I pazienti che necessitano di rimanere in osservazione, vengono trasferiti, in ambulanza a Civitanova.
La radiologia, per la quale si invoca un medico, ha visto iniziare la sua prossima chiusura con il cambio del metodo di prenotazione. Infatti a Recanati era consuetudine “prenotare a persona”, anche se la persona doveva fare più radiografie in varie parti del corpo. Questo permetteva di eseguire molti più esami, con liste di attesa molto più brevi, tanto che i pazienti venivano a Recanati da tutta la provincia. Ora invece si “prenota a segmenti”, cioè sulla stessa persona si fanno più prenotazioni, tante quante sono le parti del corpo da radiografare. Ciò comporta l’occupazione di più posti disponibili da parte di una sola persona e liste di attesa che si sono allungate a dismisura. Se prima per fare una lastra si aspettavano massimo 15 giorni ora si aspettano anche tre mesi.
Il laboratorio analisi, destinato dal primo novembre a diventare solo punto prelievi, è un’altra operazione che non è finalizzata al risparmio dei costi ma, ancora una volta, a favorire la sanità privata dei soliti amici e compagni di certi partiti politici. Il costo sarà maggiore: trasportare da Recanati a Civitanova e ritorno le provette, costerà molto di più dell’avere una reperibilità in sede.
Sempre il capogruppo consiliare del PD, che è anche delegato allo sport, scrive che non è importante dove si analizza il sangue, ma quanto tempo si impiega per prelevarlo. Forse, essendo uno sportivo, egli pensa che fare un esame del sangue sia come fare un giro di corsa attorno alle mura di Recanati per allenarsi. Il delegato allo sport non ha capito che il prelievo del sangue è assimilabile ad uno sport di squadra, non ad uno sport individuale, giusto per fare un paragone sportivo a lui comprensibile. Non è importante solo partire per primi, ma che tutti i membri della squadra mantengano lo stesso ritmo, altrimenti si perde. La stessa cosa vale per il prelievo. E’ meglio aspettare un po’ di più in sala d’attesa, ma poi avere i risultati in giornata anziché aspettare pochi minuti per il prelievo ma alcuni giorni per la risposta. E’ questo infatti ciò che accadrà. Inoltre non si potranno più avere i risultati parziali con una parte delle analisi già in tarda mattinata. Ancora, chi fa esami particolari, ad esempio il pt, avrà la risposta dopo due giorni, anziché dopo due ore e il costo di tutta l’operazione, non diciamo che raddoppierà, ma che triplicherà. Altro che risparmio. Il trasferimento del laboratorio analisi serve solo a regalare soldi alla sanità privata amica di taluni partiti politici. Al contrario, per dare un ottimo servizio è importante dove il sangue viene analizzato.
Se il capogruppo consiliare PD ed esperto sportivo volesse davvero abbattere i tempi di attesa in sala d’aspetto, perché non si batte per far ripristinare il secondo infermiere?
Ancora, vorremmo ricordare alla coppia PD-UDC (che pochi giorni orsono ha utilizzato come megafoni prima l’assessore regionale recanatese e poi lo sportivissimo capogruppo consiliare PD) che gli operatori dell’ospedale, solo ora definiti “eroi”, sono gli stessi operatori attaccati dai vostri partiti nei mesi passati, e ritenuti responsabili del declino dell’ospedale. Infatti ci ricordiamo bene, i titoloni dei giornali, in cui asserivate che partorire a Recanati non era sicuro e che la chirurgia così com’era non aveva scopo di esistere. Ricordiamo anche al PD che è grazie ai vostri amici se validi professionisti se ne sono andati. Il PD dimentica chi è stato costretto ad andarsene, così come troppo facilmente dimentica chi, come Gatti, Sacco, Morelli e altri, sono invece rimasti a fare, non il proprio dovere, ma dei veri e propri miracoli per tenere aperto il nostro ospedale.
Ora rinfreschiamo noi la memoria ai recanatesi dei danni che il PD ha fatto all’ospedale di Recanati: i tagli ai reparti di personale e mezzi, l’assunzione di direttori generali e primari, con il solo scopo di affossare Recanati. Tutte cose che il PD recanatese non può imputare alla politica nazionale, ma alla volontà dello stesso partito che gestisce la sanità in regione Marche. Basti dire che l’assessore regionale alla sanità è addirittura un ex funzionario di partito. E che tutti i megadirettori della sanità regionale e provinciale, quelli che guadagnano oltre 300.000 euro l’anno, sono indicati dal PD e nominati dalla giunta regionale a guida PD.
Tornando a Recanati basti ricordare che l’arrivo del nuovo primario di ostetricia ha riportato il reparto al medioevo, con il divieto per i papà di assistere le mogli partorienti. Basti ricordare le false inaugurazioni sotto periodo pre-elettorale di reparti che non hanno mai visto la luce o che sono stati chiusi definitivamente dopo appena pochi mesi. Basti ricordare i lavori fatti nel reparto uomini di chirurgia, per ospitare la lungodegenza (i pazienti ad oggi non si sono ancora visti), lasciando il reparto del ciclo breve andare in rovina. E ora volete far credere ai recanatesi che l’ospedale non chiude. Lo avete già chiuso.