Giornata mondiale dei diritti dei bambini

Nota di Girio Marabini. Oggi, martedì 20 novembre è la giornata dedicata ai diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Consentitemi di recuperare allora e porre alla vostra attenzione alcune brevi riflessioni che ho già scritto in passato per un sito che si occupa dei problemi della scuola di Torino. Dobbiamo avere il massimo rispetto per l’infanzia.

In questi giorni  assistiamo al riacutizzarsi  della crisi in medio oriente e come sempre vittime della follia umana sono sempre i più deboli, i bambini.

Non vorrei testimoniare altro allora, anche a costo di continuare ad essere considerato in modo dispregiativo da qualche lettore di radioerre.net “un moralizzatore”, o “uno che pontifica” , che il valore della innocenza .
Eppure è una evidenza; i bambini oggi hanno perso la loro innocenza: sono violati, manipolati fino a far perdere loro l’identità, fino ad essere trasformati precocemente in piccoli-adulti.
Vediamo spesso in televisione i loro grandi occhi inespressivi, persi dietro alle loro paure: quanto terribile deve essere sentire lo scoppio di bombe , vicine o lontane che siano, andare a piedi nudi in cerca di cibo o di un po’ di soldi, soli senza più il conforto dei genitori, di una loro carezza, di un loro tenero e rassicurante abbraccio!
Sento fremere nel mio cuore un movimento di rivolta contro l’ordine ingiusto della terra, dove pochi sono sazi a dismisura e molti soffrono la fame, dove pochi hanno il potere e molti devono solo ubbidire, dove bambini viziati, nelle loro comodità, si rifiutano di studiare e sono indolenti, ed altri , i più, pur nella fame e nella miseria chissà cosa farebbero per un quaderno ed una penna e, attraverso lo studio, potersi affrancare…
Risuonano nella mente le parole di Gesù: Lasciate che i bambini vengano a me.

L’unico caso in cui ha previsto la morte è quello di chi offende i bambini: meglio sarebbe per lui una macina legata al collo…
Non possiamo assumere un atteggiamento di disimpegno davanti a loro: l’infanzia ha estrema necessità di essere aiutata.
E’ la complessità di questa società , di questa cultura che esige di puntare sull’infanzia come risorsa della specie. Ogni cultura ,nasce, cresce , si sviluppa e poi muore o si trasforma in qualcosa di nuovo: l’infanzia è l’anello di congiunzione è l’età attraverso la quale è possibile conservare il passato , le cose buone del passato per impegnare il futuro.
E’ necessario allora farsi carico della crescita umana dei bambini, non possiamo assumere una posizione di neutralità, l’atteggiamento dovuto alla convinzione che il bambino possa farcela da solo , di lasciarlo venir su spontaneamente è un alibi di noi adulti che nasconde di fatto il disinteresse per il possibile risultato. E’ compito di tutti anche degli anziani occuparsi della loro formazione.

Non fa tenerezza forse vedere un bambino e suo nonno o sua nonna mano nella mano?

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