Una commedia tutta italiota

Recanati. Enzo Marangoni, consigliere regionale, autore nell’ottobre scorso di un esposto all’Asur e all’Arpam sullo smaltimento del tappeto erboso in sintetico del campo sportivo Fratelli Farina di via Battisti, non crede ai suoi occhi “Come, dice, l’Arpam che avrebbe il compito di esaminare lo stato di tossicità del manto in erba e quindi di svolgere il ruolo di controllore da mandato, ad un geometra del comune, cioè al controllato, di “impegnarsi, a trasmettere gli esiti delle analisi?” Già, sembra proprio che le cose stiano così a leggere quanto scrivono i due funzionari del servizio rifiuti/suolo dell’Arpam che si sono recati il 24 ottobre sul luogo, per verificare lo stato delle cose, in seguito ad un esposto, presentato da Marangoni, il 19 ottobre, indirizzato appunto all’Arpam, segnalando lo “scorretto smaltimento del materiale tossico costituito da erba sintetica”. Che si trattasse di materiale pericoloso per la salute dell’uomo, era stato ribadito dallo stesso delegato allo sport del Comune, Mirco Scorcelli e compariva anche in una relazione di tre anni prima dell’Arpam.” Infatti nel luglio del 2009, fa presente sempre Marangoni, in seguito, questa volta ad un esposto anonimo, inviato ai carabinieri del Noe e Nas, dove si ipotizzava la presenza, nel materiale che costituisce l’intaso in gomma del campo di calcio, di sostanze come idrocarburi policiclici aromatici ritenuti nocivi, si mosse l’Arpam che eseguì dodici prelievi campioni e dopo averli esaminati stabilì che “sulla base delle indicazioni fornite dall’Istituto superiore di sanità, si rilevava effettivamente la presenza di concentrazione superiore ai limiti fissati dalla normativa che regola la soglia di contaminazione nel suolo e sottosuolo per i siti destinati ad uso verde pubblico. Perché se allora si era stabilità la pericolosità dell’intaso del campo in erba sintetica dei Fratelli Farina oggi che il campo è stato smantellato si demanda al Comune di effettuare le analisi (commissionate a chi?) e a trasmetterne gli esiti? Per Marangoni ci troviamo di fronte ad una procedura alquanto strana perché il controllato coincide in questo caso con il controllore, avanzando il sospetto che non si voglia in definitiva fare chiarezza. L’Arpam ha preso atto inoltre che i rifiuti sono depositati preso il magazzeno dell’ex Fbt,  in attesa di essere consegnati a ditte specializzate per lo smaltimento. Quindi sono rifiuti che vanno trattati con procedure speciali. Marangoni aveva investito del problema anche l’Asur Marche e l’ispettorato del lavoro relativamente al cantiere aperto nei primi giorni dell’ottobre scorso per i lavori al manto erboso, privo però di recinzione protettiva delimitante il campo e del cartello indicante il responsabile e il committente di lavori. Solo pochi giorni fa Marangoni ha appreso che la cosa è finita sul tavolo della Procura di Macerata su iniziativa della stessa Asur.

 


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