Tre medici del repart di medicina hanno chiesto di andarsene a lavorare a Civitanova o a Macerata. E’ il primo effetto della trasformazione in lungo degenza del reparto. Sei sono i medici di ruolo in servizio. Potrebbero quindi rimanere in servizio solo tre medici non sufficienti per coprire l’organico stabilito (4 professionisti), per 40 posti letto di lungo degenza. Chi rimane dovrà coprire anche i turni al Punto di Primo Intervento, a cui sono stati recentemente arruolati anche i medici della dialisi. Con il nuovo anno i due medici della radiologia lavorerebbero di mattina lasciando scoperto il turno pomeridiano. Insomma una situazione sempre più difficile che alimenta ancor più le polemiche e gli scontri in città fra le diverse fazioni politiche e all’interno della stessa maggioranza. Come altrimenti interpretare l’uscita dell’assessore ai servizi sociali, Daniele Massaccesi che commentando la lettera aperta della sua collega Antonella Mariani, presedente della Commissione sanità, che lo richiamava a proposte concrete e a non fare solo critiche, ha affermato: “Le proposte debbono venire da un dialogo democratico dove i politici intervengano non semplicemente per ascoltare ma con tutte le buone intenzioni per realizzare quelle che in questo momento sono le necessità per i servizi del territorio e i progetti promessi che devono essere sostenuti fino alla fine. Quando è venuto il direttore generale queste promesse le abbiamo ascoltate come il famoso radiologo o la mobilità del personale. Tutte cose non mantenute. Quindi se vengono politici disposti a mantenere ciò che viene promesso siamo disposti da medici a creare quel rapporto di progettazione per fare buoni modelli di sanità anche sperimentali. Se invece vengono semplicemente con il fatto che oramai il gioco è fatto e non c’è più niente da fare che loro facciano il loro mestiere che noi facciamo il nostro perché certamente non possiamo rimanere subordinati e dire si e condividere.” Massaccesi che da tre anni e mezzo ha la delega alla sanità, lancia là una provocazione che è anche una precisa accusa: Ho più volte chiesto al sindaco di delegarmi ad essere l’interlocutore diretto in regione, chiaramente confrontandomi prima con l’Amministrazione comunale perché non voglio fare il capo di nessun movimento. Il mio progetto lo conoscono tutti: un mix di pubblico/privato come il modello del progetto Centro Città che è un esempio di collaborazione fra il pubblico e un privato. Per quale motivo nella sanità non si può fare una cosa del genere? Collaborare con il privato utilizzando le nostre strutture e il privato che le utilizzerà o risarcirà economicamente l’Asl o darà servizi in cambio.”