Archiviate le querele per il Van Gogh

Il giallo dell’estate  sul dipinto “Il Fienile protestante”, esposto al museo di Villa Colloredo Mels, non poteva non avere una coda giudiziaria per il vigore dello scontro sull’attribuzione o meno di quest’opera Al pittore fiammingo Van Gogh. Al Tribunale di Firenze, a fine estate, era giunta, infatti, una raffica di querele per diffamazione nei confronti dei due direttori responsabili dei siti web locali: Radio Erre e Cronache Maceratesi per alcuni commenti postati da due critici d’arte, Antonio de Robertis e Alan Zamboni, ritenuti diffamatori da Massimo Mascii e Stefano Masi, curatori della mostra. Il Gip del Tribunale di Firenze, Fabio Frangini, ha deciso, però, l’archiviazione dei casi riguardanti i due direttori responsabili dei due siti internet e del critico De Robertis, rimandando, invece, per competenza, alla Procura della Repubblica di Brescia la querela nei confronti di Alan Zamboni essendo quest’ultimo residente in questa città. Il Gip ha ritenuto che ormai è giurisprudenza costante che non può ravvisarsi nel curatore di un sito web la stessa responsabilità che è prevista espressamente ed esclusivamente per la stampa. Nei confronti del critico De Robertis di Sesto San Giovanni il Gip ha ritenuto che “muovere critiche, sia pure salaci, all’organizzazione di un evento che gira attorno ad un’opera che si ritiene non autentica, non appare un comportamento da censurare”, tanto più che “De Robertis fornisce una spiegazione della sua opinione circa la non autenticità dell’opera”. Come si ricorderà la disputa sul “Fienile Protestante” aveva acceso un vivace e colorito dibattito fra chi sosteneva che il dipinto in esposizione al museo di Villa Colloredo Mels non fosse attribuibile al pittore fiammingo e chi, invece, affermava il contrario ritenendo che ci fossero buone ragioni per farlo risalire all’ultima produzione pittorica dell’artista prima di morire suicida. Mascii e Masi, curatori della mostra, peraltro si affrettarono a chiarire che il dipinto, dopo l’iniziativa recanatese, sarebbe stato oggetto d’indagini accurate e di ulteriori ricerche i cui risultati sarebbero stati portati a conoscenza nel corso del convegno che ci sarà nella primavera di quest’anno al Politecnico di Torino, cioè fra poche settimane. Appuntamento che riveste, a questo punto, un interesse particolare anche per la stessa Ambasciata olandese a Roma che, con una lettera inviata al direttore del museo recanatese e al sindaco Fiordomo, a suo tempo aveva preso le distanze da questa mostra

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