Che fare della scuola Gigli?

Recanati. C’è una scuola risalente agli anni sessanta che è inagibile dal 2009. Parliamo della elementare B.Gigli di via Battisti di cui s’ignora cosa voglia farci l’amministrazione comunale: sistemarla, impegnando una spesa che oggi appare quasi impossibile da affrontare, oppure venderla o abbatterla per recuperare cubatura utile. Quest’ultima soluzione era stata abbracciata dalla vecchia amministrazione Corvatta, prima di lasciare il testimone alla nuova giunta Fiordomo che stoppò, però, subito quell’ipotesi.  A chiedere che si pronunci, a distanza di quattro anni, finalmente una parola chiara su quali siano i progetti per la scuola Gigli è Maurizio Paoletti, capogruppo del Pdl, che ha inoltrato, in proposito, un’interrogazione al sindaco Fiordomo. Paoletti percorre brevemente la storia di questo edificio che sino al 6 aprile del 2009 ospitava una delle scuole elementari più attive della città. Poi, dice il consigliere, “a seguito del terremoto dell’aprile di quell’anno, la scuola venne chiusa al fine di consentire indagini per la sua verifica statica.” Nel settembre sempre del 2009, a tre mesi dall’insediamento della nuova giunta, l’area tecnica del comune ravvisò “la necessità di effettuare ulteriori studi ed indagini finalizzati al  monitoraggio dello stato fessurativo propedeutici all’adozione delle scelte definitive sull’edificio scolastico.” Il compito venne affidato ad una ditta specializzata e al geologo Fiumani che terminarono il loro lavoro dichiarando che c’erano dei movimenti in atto, tali, però, da non destare alcuna preoccupazione per la tenuta dello stabile. Cosa fare allora? L’amministrazione, sempre nello stesso anno, ricevette la disponibilità, ricorda Paoletti, dell’Ing. Dezi dell’Università di Ingegneria di Ancona e dell’Ing. Balducci, docente a contratto e libero professionista di Ancona, ad una collaborazione e consulenza a completo titolo gratuito. Ma da allora, denuncia il consigliere del Pdl, non si conoscono ancora “le risultanze prodotte dai due ingegneri dell’Università di Ancona e quali siano, eventualmente, i progetti che l’Amministrazione comunale intende portare avanti per questo immobile.” Eppure è un fabbricato che è proprio a ridosso del nuovo progetto del Centro Città e confinante con la nuova piazza che sarà ricavata dal vecchio campo sportivo. Certo è che qualsiasi cosa si vorrà fare di quell’immobile, esso dovrà essere adeguato alle normative antisismiche, cosa che comporta un costo non indifferente. Vuoi vedere che il vecchio progetto della giunta Corvatta di abbattere l’edificio per vendere la cubatura  e utilizzare l’area lasciata libera a parcheggio era la cosa migliore da fare? Forse si sarebbe evitato persino lo smantellamento del campo in erba sintetica.

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