Se provi a dire ad un albergatore di Recanati, come è andato il ponte pasquale, immancabilmente il discorso va a finire sulla ferita mai rimarginata, della tassa di soggiorno, tanto più che Recanti, sottolineano a distanza esatto da un anno, è stato il primo comune in provincia ad applicarla. Non è neppure uno sfogo per esorcizzare una Pasqua, che tutto sommato non è stata così negativa, ma perché una simile gabella rimane incomprensibile e fastidiosa da caricare sul turista, che poi non è che stia zitto quando se la trova sul conto della camera. Mettiamoci poi che il turismo quest’anno non ne vuol sapere di decollare per le ben note ragioni legate alla crisi economica a cui si è aggiunto (le disgrazie non arrivano mai da sole) il tempo incerto che sta prolungando l’inverno sino allo spasimo. Stefania Ghergo del Gallery Hotel, parla di una Pasqua fiacca, per non dire brutta con una occupazione delle camere al 50% rispetto all’anno scorso. “Per la prossima estate ci si appoggia soprattutto sulle prenotazioni di gruppi turistici stranieri, ma per gli italiani si deve ancora attendere, forse sino all’ultimo momento” Sorride invece Claudio Massaccesi dell’Hotel La Ginestra che non si lamenta per come è andato questo ponte pasquale, ma poi raffredda l’entusiasmo, specificando subito dopo che “è stata la classica impennata, che non risolve i problemi di una azienda, perché da domani ricominciamo a girarci i pollici.” Come a dire, la crisi non molla, e i soli a non accorgersi sono i politici e gli amministratori che “ancora continuano a parlare di rilancio del turismo, quando hanno scelto proprio il periodo meno propizio per caricarlo di nuove tasse.” Non si lamenta, neppure il titolare dell’albergo Tonino, ma anche per lui Pasqua è stata una breve boccata di ossigeno. D’altra parte basta dare un’occhiata ai dati per rendersene conto. Recanati ha una disponibilità di 500 posti letto distribuiti fra alberghi, pensioni, B&B, affittacamere ecc, che in un anno fa all’incirca 175.000 posti letto. Considerate che le presenze dell’anno scorso sono state 42.000, significa che questi posti letto sono stati utilizzati complessivamente per un 25%. Un po’ pochino per una città culturale e dal forte richiamo paesaggistico. Sarebbe folle d’altro canto nascondere la realtà che emerge drammatica dai dati in possesso dello Iat di san Pietrino. Se mettiamo a confronto i turisti che si sono rivolti al punto di informazione nei primi tre mesi di quest’anno con quelli del 2012, abbiamo un’idea chiara dei turisti giunti in città: L’anno scorso a gennaio complessivamente fra italiani e stranieri sono stati 1302, a febbraio, 386 e a marzo 2511, a fronte, rispettivamente quest’anno, di 549, 390 e 625. Un crollo totale.