Il sindaco di Recanati è stato fulminato sulla via di Damasco sulla vicenda dell’ospedale Santa Lucia. Così come San Paolo perseguitava i cristiani salvo poi convertirsi all’improvviso al cristianesimo, allo stesso modo il sindaco di Recanati ha tacciato per anni noi della lista civica FIT di demagogia, populismo e allarmismo, solo perchè denunciavamo pubblicamente la fine imminente dell’ospedale. Il sindaco ha aperto gli occhi solo ora sull’ospedale per cominciare a battersi (o meglio a fare finta di battersi) contro il piano sanitario regionale, fatto con criteri puramente ragioneristici dai suoi stessi compagni di partito. Ora chi i buoi sono scappati dalla stalla il Sindaco cerca, invano, di chiuderla.
Dov’ era il Sindaco un anno fa e anche prima, quando noi denunciavamo che il trasferimento a Civitanova del cuore pulsante dell’ospedale Santa Lucia, il dipartimento materno infantile, significava già, di fatto, la chiusura dell’ospedale? Il Sindaco un anno fa faceva conferenze stampa a porte chiuse col management sanitario benedicendo proprio quel trasferimento e raccontando la favola che l’ospedale non chiudeva ma si trasformava. Di peggio: si inventava anche megafinanziamenti mai pervenuti. Poi sono stati chiusi e ridotti altri servizi e reparti, sempre con il benestare del sindaco e del suo cerchio magico e con l’assenso dell’amministrazione comunale PD-UDC-SEL.
Ora il Sindaco e il suddetto tripartito della mala-amministrazione recanatese sollevano gli scudi e alzano la voce con la Regione, ma è troppo tardi. E’ un tentativo patetico e maldestro. Lo fanno solo perchè hanno visto il calo del consenso elettorale alle elezioni di un mese fa dove questi tre partiti, responsabili della chiusura del nostro ospedale, hanno raccolto solo il 30% dei voti a Recanati. Questo tripartito è pertanto molto preoccupato dell’esito delle prossime elezioni comunali che si terranno fra un anno. Ma dov’erano quando la lista FIT protestava per l’ospedale con manifestazioni in piazza, convegni, manifesti, volantini?
Allora Sindaco e sodali del PD-UDC-SEL accettavano passivamente e assecondavano le direttive imposte dagli amici e compagni del superiore livello regionale dei loro stessi partiti. Ora invece scalpitano ma sono inutili lacrime di coccodrillo pre-elettorali. Sulla vetrina FIT della nostra sede, in via Cavour, è ancora affisso un nostro manifesto di un anno fa che recita “All’ospedale Santa Lucia i bambini li mandano via, è solo l’inizio ma fa tanta paura, tutti sentiam la parola chiusura. PD e UDC, Marconi e Fiordomo, prima o poi chiederanno perdono?” Solo ora protestano ma la coerenza non si improvvisa e i recanatesi se ne ricorderanno alle elezioni comunali 2014.
Lista civica FAMIGLIA IDENTITA’ TERRITORIO