Giù le mani dall’ospedale di Recanati

Un grosso striscione con la scritta “Giù le mani dall’ospedale di Recanati”, srotolato dal comitato a difesa del S.Lucia, campeggiava ieri mattina davanti ai cancelli del nosocomio dove le organizzazioni sindacali e la Rsu avevano dato appuntamento a dipendenti e cittadini per una protesta contro il piano sanitario regionale.

Erano presenti anche tutti i rappresentanti delle forze politiche di minoranza e l’assessore Daniele Massaccesi mentre, stranamente, non c’era nessun rappresentante ufficiale del Pd, Sel e Udc, partiti della maggioranza locale. Fiordomo, non ha mancato, però, ugualmente, di far sentire la sua voce, affidata alle pagine facebook dell’Amministrazione comunale. Si dice stanco, il primo cittadino, di “burocratici superpagati che sputano sentenze, hanno sempre ragione, loro capiscono e gli altri sono dei noiosi campanilisti e demagoghi. Se non si esce dalle stanze dorate non ci rende conto della sofferenza, delle difficoltà, delle paure e della rabbia che aumenta giorno dopo giorno. Togliere il Punto di Primo Intervento a Recanati significa sguarnire un territorio di 60 mila abitanti ed incrementare il caos di Civitanova, come se non ce ne fosse abbastanza, e di mandare in crisi anche Macerata e magari Torrette. Smantellare il ciclo breve significa buttare all’aria un’esperienza che sta funzionando bene con 3000 interventi effettuati nel 2012 mentre tanti rami secchi, anche dalle nostre parti, restano li e sono uno spreco. 30 posti di lungodegenza a Recanati sono insufficienti: ieri sera i ricoverati a Recanati erano 38.”

A sorpresa, a scompigliare un po’ l’iniziativa di tutte le sigle sindacali dell’Area Vasta 3, c’erano quei “guastafeste” della civica Fit con a capo il consigliere regionale Enzo Marangoni. Lui ed altri, fra cui Stelvio Gironella, ex consigliere comunale e provinciale di Rifondazione, si sono presentati vestiti da uomini sandwich gridando forte, da un megafono, contro il Pd e l’Udc, unici “responsabili, hanno detto, della chiusura dell’ospedale.” Fra i manifestanti è spuntato anche il sindaco di Montefano, Carlo Carnevali, che amaramente ha sottolineato come ci si muova troppo tardi quando ormai “i buoi sono usciti dalla stalla. Vorremmo sapere, ha aggiunto, come mai si sono spesi tanti soldi per i nuovi reparti di chirurgia e pediatria per ridurre o, addirittura, chiudere poi certi servizi.” Massaccesi ha chiamato per nome i vertici regionali: “Comi, Ciccarelli, Mezzolani e Bordoni, stanno facendo un grosso errore nel proporre un piano sanitario che non fa altro che limitare i costi dell’offerta dei servizi senza preoccuparsi dei costi sociali per i cittadini e del grande disagio per l’ammalato e i suoi familiari. Sempre sopra le spalle degli utenti e del cittadino mentre le vere professionalità non vengono ottimizzate al massimo così come gli strumenti diagnostici.” “Ci si doveva muovere un anno fa, ha ribadito Maurizio Paoletti, capogruppo del Pdl, quando ai nostri richiami il sindaco e la maggioranza rispondevano che eravamo demagoghi e allarmisti.”

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